Il 2024 della segretaria dem, Elly Schlein, si apre all’insegna delle sfide impossibili e dei soliti mal di pancia interni. Se la virata a destra in occasione delle elezioni europee del prossimo giugno sarà difficile da evitare, la questione del terzo mandato, eterno tallone d’Achille del Nazareno, sarà un nodo ancora più difficile da sbrogliare. Gli attacchi nei confronti della paladina democratica arrivano da tutte le parti. L’ultimo, in ordine corologico, è il sindaco di Mantova in quota dem. Mattia Palazzi, incalzato da Il Foglio, promette battaglia e accusa: “Da anni nel Pd si sono dimenticati degli amministratori”.
La stoccata del sindaco dem
Una dichiarazione che, più o meno volontariamente, ricalca perfettamente le ultime cronache burrascose interne al Partito democratico. Se nel Pd campano la faida tra Elly Schlein e il governatore Vincenzo De Luca è ancora aperta, a Firenze, invece, la farsa si è trasformata in tragedia. L’ex assessore al Comune di Firenze, Cecilia Del Re, chiaramente in dissenso con la scelta di non svolgere le primarie e di candidare Sara Funaro a sindaco del capoluogo toscano, ha deciso di fare le valigie e lasciare definitivamente il Pd. Davanti a tutto ciò le parole del primo cittadino rosso di Mantova assumono un significato più pesante. “Siamo proprio un paese al contrario”, esordisce con tono ironico il sindaco dem.
Il paradosso del Pd
Il paradosso interno all’amministrazione Pd è presto detto: “Quando i cittadini possono liberamente decidere, come per sindaci e governatori, mettiamo un limite al numero dei mandati”. “Se invece – continua Palazzi – il ruolo dipende dalle segreterie dei partiti, dove di fatto gli elettori non possono esprimersi i limiti non esistono”. Il riferimento al suo partito è evidente. “Ritengo che il Pd – accusa il sindaco dem – come forza nazionale, non possa non avere una posizione politica chiara. Da anni qualcuno si è dimenticato la nostra storia e il nostro presente, fatto di amministratori validi, apprezzati e votati nei territori e nelle città”. L’accusa a Schlein e il suo cerchio magico non tarda ad arrivare. “La proposta dei sindaci – spiega Palazzi – è togliere ogni limite o quanto meno arrivare al terzo mandato”.
Una frecciatina al nuovo corso dem che, davanti alle richieste del governatore campano, come di altri amministratori Pd, fa orecchie da mercante. “Se un partito ritiene di non candidare un proprio governatore – conclude il sindaco – lo fa con una decisone politica legittima”. Ma aggiunge: “Altra cosa è usare un’ingiustizia come il limite dei mandati per un calcolo politico, togliendo la possibilità di scegliere ai cittadini”. Tradotto: l’ennesima grana politica per Elly Schlein e i suoi fedelissimi.