Fabio De Luigi, al suo terzo lavoro anche da regista, dopo il successo del precedente film per famiglie «Tre di troppo» esattamente un anno fa, costruisce una commedia in salsa road movie che racconta il viaggio di due fratelli che si incontrano dopo anni al funerale del padre. Seguendo le sue ultime volontà, sono incaricati di portare le sue ceneri accanto alla tomba della moglie, a Cervia. A bordo di due motorini mezzi scassati, modificati anni prima quando erano due ragazzi, attraverseranno non solo tutta l’Emilia Romagna ma anche i loro stessi sentimenti per scoprire che c’è sempre tempo per mettere da parte le differenze e, soprattutto, le incrostazioni del tempo perduto. Archiviata la presenza femminile di Virginia Raffaele di «Tre di troppo», 50 km all’ora vede il debutto di una nuova coppia da commedia con lo stesso Fabio De Luigi e, come una specie di sparring partner, Stefano Accorsi. La sceneggiatura, scritta dal regista con Giovanni Bognetti (rivisitazione della commedia tedesca del 2018 «25 km/h»), ovviamente preme il pedale sulle differenze come sui due diversi mondi rappresentati dai rispettivi motorini, un Ciao e un Califfone dei due fratelli. Uno, Rocco (De Luigi), rimasto nel paesino con il papà rancoroso (un perfetto Alessandro Haber), l’altro, Guido (Accorsi), che ha girato il mondo e ora è un manager rampante sulle navi da crociera. Così il viaggio on the road non è altro che la scusa per costruire delle gag in cui si sorride con camei d’eccezione anche a chilometro zero, come quello di Vito che interpreta un oste o Paolo Cevoli che fa il prete. Poi c’è anche la partecipazione straordinaria di Marina Massironi che in qualche modo lega 50 km all’ora alla tradizione della commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo, costruita molto sullo scontro, anche fisico, tra i vari protagonisti.