“Niente fascisti all’opera”. Insulti alla Venezi al concerto. E lei reagisce così

"Niente fascisti all'opera". Insulti alla Venezi al concerto. E lei reagisce così

Non c’è pace per il direttore d’orchesta Beatrice Venezi nuovamente contestata in maniera dura, questa volta a Nizza, in occasione del concerto di Capodanno. La musicista è stata presa di mira per il solito motivo: la sua presunta simpatia per il fascismo. Poco prima che lo spettacolo avesse inizio, alcune persone presenti a teatro hanno cominciato a rumoreggiare, poi hanno calato dai palchetti in alto uno striscione eloquente. Sul lenzuolo c’era scritto: “Niente fascisti all’opera, niente opera ai fascisti”. I contestatori hanno urlato più volte le stesse parole tra timidi applausi e alcuni fischi. Nonostante l’evidente imbarazzo dei presenti il direttore Venezi, che ha più volte ribadito di preferire la declinazione al maschile della sua professione, dopo aver lanciato uno sguardo veloce verso il palco alla destra dell’orchestra sinfonica si è inchinata verso il pubblico in sala e ha dato il via al concerto. La scena è stata ripresa e pubblicata sui social media.

Le proteste

La polemica per l’esibizione di Beatrice Venezi a Nizza era già esplosa quando la notizia era stata resa pubblica, nel periodo estivo, quando alcuni comitati avevano chiesto, invano, l’annullamento del concerto. Nei giorni scorsi c’erano state le prime avvisaglie: una cinquantina di persone avevano pubblicamente contestato la presenza di Venezi in Francia. Il direttore italiano, però, è stato scelto in prima persona dal sindaco di Nizza Christian Estrosi, esponente del partito di maggioranza di centrodestra Horizons, il quale non ha mai avuto dubbi sulla sua decisione e ha sempre sostenuto che il concerto dovesse tenersi regolarmente.

Chi è Venezi

Beatrice Venezi, nata a Lucca, è un direttore d’orchestra e pianista. Ha studiato al liceo artistico della sua città e si è diplomata in pianoforte nel 2010 sotto la guida di Norberto Capelli all’Istituto superiore di studi musicali “Rinaldo Franci” di Siena, frequentando alcune masterclass d’interpretazione pianistica con Andrea Lucchesini, Pietro De Maria e Vincenzo Balzani. Ha ottenuto il primo successo pubblico al Lucca Summer Festival del 2018 in occasione del 160º anniversario della nascita di Puccini. È stata assistente direttrice dell’Orchestra sinfonica di Stato giovanile dell’Armenia, direttrice principale dell’Orchestra della Toscana e dell’Orchestra da Camera Milano Classica. Nel marzo 2021 è stata ospite al Festival di Sanremo, dove ha affiancato il presentatore Amadeus nella conduzione della quarta serata. Il 17 novembre 2022 è stata nominata consigliera per la musica dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Nell’ambito di tale incarico, Beatrice Venezi ha lavorato con gli uffici di diretta collaborazione del ministro, con il segretariato generale e la direzione generale spettacolo.

L’altra contestazione

Proprio la sua vicinanza al partito Fratelli d’Italia ha attirato le antipatie dei contestatori. Il padre Gabriele, nei primi anni del Duemila, è stato un dirigente nazionale del partito di ispirazione neofascista Forza Nuova. Prima di Nizza erano scaturite altre polemiche dopo che il direttore Venezi aveva scelto di eseguire “l’Inno a Roma” di Puccini a Lucca, nel corso del centenario del grande compositore. Il brano fu molto apprezzato durante il ventennio mussoliniano e poi fu adottato dal Movimento sociale italiano come inno ufficiale del partito.

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