L’assedio che teme Meloni, Ferragni fa la vittima e Pellegrini: quindi, oggi…

L’assedio che teme Meloni, Ferragni fa la vittima e Pellegrini: quindi, oggi…

– Leggo il ritratto di Andrea Delmastro sul Corriere e mi dico: cribbio, ma un pezzo del genere dove l’ho già visto? Poi comprendo l’errore: quell’articolo non l’ho letto, l’ho proprio scritto io, nel senso che il collega del Corsera ha preso un mio ritrattone del 2021, l’ha mescolato un po’, ci ha aggiunto gli ultimi fatti di cronaca et voilà. Almeno ha avuto il buon gusto di citarci. Chapeau.

– Comunque non capisco: ma perché fare un ritratto di Delmastro, che nulla c’azzecca con la pistola, anziché di Emanuele Pozzolo?

– A due giorni di distanza mi sovviene questa cosa: certo che Mattarella due paroline sul caso Ferragni le poteva anche dire. Avrebbe dato un po’ di brio al predicozzo.

– Mattarella si è lamentato per la proroga delle concessioni (balneari e ambulanti) perché saranno valide per altri 12 anni, ovvero “un periodo estremamente lungo”. A pensarci bene, però, è meno lungo del suo doppio mandato al Quirinale.

– A metterli tutti i fila, i problemi di Volodymyr Zelensky sembrano enormi. L’Occidente che non ci crede più e non scuce un soldo bucato. I sondaggi interni che ne danno la popolarità a picco. La controffensiva fallita maldestramente. Il disaccordo con i vertici militari, compreso quel Zaluzhny che potrebbe soffiargli il posto alle prossime elezioni. E infine Putin, il quale doveva ritrovarsi con l’economia distrutta e l’esercito devastato, e invece – seppellito Prigožin – sembra più saldo che mai. Non vorremmo essere al posto di Zelensky.

– Mentre i progressisti argentini si lamentano per i decreti “lacrime e sangue” di Javier Milei, il loro leader Fernandez, ex presidente, s’è fatto beccare ad un cenone di lusso per Capodanno. A Madrid. E non glielo hanno perdonato: ma come, denunci un Paese allo sfascio, povero in canna, con l’inflazione al 140% e ti sollazzi tra ricottine e champagne? Che bella l’incoerenza.

– Il Domani scrive che “lo sparo di Capodanno”, che ha coinvolto il deputato Emanuele Pozzolo, “risveglia le opposizioni”. Se si rinvigoriscono solo con una cronaca del genere, anziché su temi seri, non sono messi benissimo.

– Il pezzo di Filippo Facci sul Giornale va letto e riletto. Tema: quote rosa. Come mai, si chiede in sintesi, il riequilibrio di genere sul lavoro è già avanti in mestieri usuranti come “avvocato, manager, medico e consigli di amministrazione”, mentre perdura il maschilismo nelle fonderie, nei pozzi petroliferi, in miniera e nei cantieri? È ora di adoperarsi, no?

– Il Giorno vende a 9,90 euro il “Calendario degli Umarells”. Per ogni mese la foto di un vecchietto che guarda i cantieri. Lo voglio.

– Il pezzo di oggi di Repubblica sul caso Verdini fa sganasciare. Nel senso che se la “pistola fumante” è un biglietto alla Scala offerto al sottosegretario al Mef, Federico Freni, allora stiamo freschi. Tanto che pure il cronista è costretto a scrivere: “Dalle telefonate intercettate non emergono favori compromettenti. Al massimo una cortesia”. Ricordo a tutti: una cosa è millantare agganci e conoscenze, oppure provare a farsi amico qualche potente politico, un’altra è commettere un reato. Ma vallo a spiegare ai giustizialisti di oggi e di domani. Possiamo aspettare almeno il regolare processo?

– Mi immagino il sollievo della Lega nell’aver scoperto che Emanuele Pozzolo se n’é andato dal Carroccio circa otto anni fa. Ora almeno è a far danni in FdI.

Javier Milei dice “no” all’ingresso dell’Argentina nei Brics di cui fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Se questa mossa l’avesse presa qualcun altro, l’avrebbero già elogiato per aver abbandonato l’asse con Putin e Xi Jinping. Invece per un motivo a me sconosciuto, i giornali progressisti pur di dargli contro lo considerano un aver “snobbato” l’alleanze economica e geopolitica alternativa agli Usa. Mah.

Chiara Ferragni torna sui social con tanto di cuoricini, truccata a dovere (addio pigiamone grigio) e con un breve testo che vorrebbe far chiudere le polemiche. Però c’è qualcosa di insopportabile in quella nota: il voler passare da vittima, tra attacchi subiti e pochi veri amici che ti restano al fianco. La verità è che se ti sei costruita la carriera (e la ricchezza) spiattellando la tua vita al pubblico, devi essere in grado di viverne gioie e dolori. Non puoi buttarla sul vittimismo alla prima difficoltà. Perché se c’è qualcuno che ha messo nei guai Chiara Ferragni col caso pandoro, quella è Chiara Ferragni (e il suo staff).

– Tanti auguri a Federica Pellegrini per la nascita della piccola Martina. Che bella la vita.

– C’è questa storia in Emilia Romagna: la Regione emette un bando che permette ad alcuni agricoltori di “realizzare piccoli boschetti i valli nelle zone del delta del Po” invece di coltivare la terra. In termini tecnici: “Ritiro seminativi dalla produzione”. Ora, Bonaccini in una nota fa sapere di non aver mai finanziato misure per abbandonare le coltivazione, che la Regione investe tanto nel settore e che il tutto riguarda “solo” 840mila euro. Ma la mia domanda è: per quale motivo con le mie tasse dovrei pagare quelle aziende agricole che “accanto alle produzioni tradizionali hanno deciso di realizzare piccoli boschetti”?

– Domani la conferenza stampa di Giorgia Meloni sarà un campo minato, e chissà quanto rimpiange l’aver dovuto rinviarla due volte per cause mediche. I colleghi cronisti non saranno clementi con lei come lo furono con Mario Draghi (ricordate? “Non risponderò a domande sul Quirinale”, clap clap) e si finirà a parlare di pistole, caso Verdini e al massimo la sua salute. Il resto resterà sullo sfondo, vuoi o non vuoi: Pnrr, manovra, previsioni per il futuro. Per colpa di un deputato pistolero, il premier dovrà affrontare una sorta di assedio. E di sicuro ne avrebbe fatto a meno.

– Mi scrive un lettore: “Mi chiamo Giovanni, ho 59 anni e per 34 di questi ho indossato la divisa dell’aeronautica militare come sottufficiale. Per far compagnia a mio figlio pasticciere mi alzo alle 4 e la prima cosa che faccio è quella di cercare la tua rubrica ‘Quindi oggi…’. Mi piace leggere quello che scrivi e considero questa tua rubrica intelligente, sintetica, divertente e anche un pò spensierata, la giusta carica per iniziare bene la giornata. Quindi ti faccio i miei complimenti e rinnovo gli auguri per un felice 2024”. Son soddisfazioni.

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