Kiev sotto attacco: “Bombe sui civili”

Maxi attacco missilistico sull'Ucraina: l'ultimo affondo della Russia

Gli artigli dell’orso russo sono tornati a infliggere profonde ferite all’Ucraina, svegliata ieri mattina dal suono sinistro delle deflagrazioni. Mosca ha colpito obiettivi civili lanciando su Kiev e Kharkiv diversi missili da crociera e ipersonici Kinzhal, vettori questi ultimi utilizzati in passato soprattutto per target più tattici.

Il bombardamento è stato preceduto intorno alle 6 da una ricognizione di droni che hanno preso le misure, consentendo una maggior precisione nella scriteriata pioggia di fuoco generata anche da una decina di Mig-31k. Il bilancio è di 6 morti e 130 feriti, senza contare danneggiamenti alle infrastrutture civili, con blackout (260mila residenti sono rimasti senza elettricità fino alle 18) e interruzioni nella rete idrica della capitale. Rottami dei missili intercettati dalla contraerea sono caduti su almeno nove zone di Kiev. Il sindaco Klitschko ha invitato la popolazione a raggiungere i rifugi preposti, mentre il portavoce dell’aviazione Ihnat ha rivelato che questo purtroppo è solo l’inizio. Dall’autunno del 2023 gli invasori sognano di lasciare gli ucraini al freddo, privandoli delle forniture di elettricità, acqua e gas. In questo modo vogliono scuotere le nostre retrovie, ottenere il successo o persuadere l’Ucraina a negoziare».

Per frenare la furia di Putin sono necessarie attrezzature tecnologicamente avanzate. Ne è convinto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che ha chiesto ai Paesi partner di accelerare la fornitura di ulteriori sistemi di difesa aerea, droni da combattimento e missili a lungo raggio con una gittata di oltre 300 chilometri. Concetto ribadito dal generale Valerij Zaluzhnyi: «La nostra Air Force ha abbattuto 10 Kinzhal su 10 con sistemi Patriot. Ne servono altri con urgenza, altrimenti sarà un disastro». Per il momento si è mossa la Germania, che nei prossimi giorni consegnerà a Kiev missili Taurus a lungo raggio. Ieri sera l’allarme è tornato a suonare in buona parte delle città ucraine, a dimostrazione che Mosca potrebbe attaccare anche nel corso della notte.

I raid perpetrati dal Cremlino rischiano di ampliare il conflitto, estendendolo alla Polonia che teme nuovi sconfinamenti di missili. Ieri il ministro della Difesa di Varsavia Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha inviato quattro caccia F-16 al confine orientale per proteggere il proprio spazio aereo. «I nostri jet alla fine non hanno avuto la necessità di intervenire, ma se in futuro dovessero verificarsi violazioni, abbatteremo qualsiasi oggetto russo», ha dichiarato.

L’operazione del Cremlino è stata condannata da buona parte dei leader occidentali, così come dal presidente del Consiglio europeo Michel, secondo cui «i cinici attacchi mostrano le vere intenzioni di Mosca, che non è affatto interessata a colloqui di pace». Zelensky ha commentato l’accaduto con un video pubblicato su Telegram, affermando che «la Russia risponderà per ogni vita portata via. Mosca ha lanciato quasi 100 missili di vario tipo nel suo ultimo attacco e almeno 70 sono stati abbattuti. Negli ultimi cinque giorni il nemico ha cercato di colpirci con 500 tra missili e droni. Non è guerra, ma terrorismo». Il presidente ucraino ritiene in un’intervista rilasciata all’Economist che nel 2024 la Crimea e il mar Nero diventeranno «il centro di gravità della guerra». Zelensky è convinto che un’operazione riuscita costituirebbe un «esempio per il mondo» e avrebbe un grande effetto anche all’interno della Russia.

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