“In arrivo 1000 Patriot”: i missili della Nato per contenere Putin

"Stop alle forniture dei Patriot": si apre una crepa nello scudo di Kiev

La Nato ha annunciato che contribuirà ad acquistare fino a 1.000 missili Patriot da dislocare in Europa in modo tale che gli alleati del Vecchio Continente possano proteggere meglio il loro territorio. I membri dell’Alleanza atlantica hanno infatti firmato un contratto volto a rafforzare le difese aeree della regione di fronte alla crescente minaccia rappresentata dalla Russia, tornata a preoccupare dopo che Mosca ha intensificato gli attacchi contro l’Ucraina. Il patto, stimato in un valore di circa 5 miliardi di euro, ha coinvolto un primo gruppo di Paesi tra cui Germania, Paesi Bassi, Romania e Spagna.

L’annuncio della Nato

L’Agenzia di Supporto e Approvvigionamento della Nato ha dichiarato che sosterrà il suddetto gruppo di nazioni nell’acquisto dei Patriot, utilizzati per difendersi da missili da crociera e balistici e da aerei nemici. Secondo L’acquisto potrebbe aiutare gli alleati a liberare altri sistemi di difesa per l’Ucraina. La stessa Agenzia ha detto che “ci si aspetta che altre nazioni beneficino delle condizioni del contratto“.

Dal canto suo, il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha accolto con favore “il tempestivo annuncio di investire in un massimo di mille nuovi missili di difesa aerea Patriot per rafforzare la sicurezza dell’Alleanza“. “Gli attacchi missilistici e di droni russi contro civili, città e paesi ucraini mostrano quanto siano importanti le moderne difese aeree. Aumentare la produzione di munizioni è fondamentale per la sicurezza dell’Ucraina e per la nostra“, ha affermato Stoltenberg in una nota.

Cosa cambia per l’Europa

Gli alleati della Nato, tra cui Stati Uniti e Germania, hanno inviato sistemi Patriot di fabbricazione statunitense in Ucraina, dove sono stati utilizzati per abbattere gli attacchi dei missili ipersonici russi. Ma le consegne di missili a Kiev hanno indebolito le forze occidentali e costretto Washington a rivolgersi ad alleati come il Giappone per contribuire a ricostituire le scorte.

L’Agenzia per il sostegno e gli appalti della Nato ha affermato che il nuovo contratto prevede la realizzazione di un impianto di produzione missilistica in Germania da parte di una joint venture tra la tedesca Mbda e Raytheon, parte del gruppo statunitense Rtx. “L’Europa produrrà da sola mille missili di difesa aerea Patriot. Ciò dimostra che la cooperazione europea garantisce successi concreti“, ha scritto sui social media il ministro della Difesa olandese, Kajsa Ollongren. Si stima che i missili Patriot costino circa 3,7 milioni di euro ciascuno e la Nato ha affermato che l’accordo include anche altri elementi, tra cui apparecchiature di test e pezzi di ricambio per la futura manutenzione.

La guerra dei missili

L’ultima serie di attacchi della Russia contro l’Ucraina è iniziata lo scorso venerdì con il più grande assalto singolo del conflitto. Dal fine settimana sono stati uccisi più di 40 civili. Le due città più grandi dell’Ucraina sono state attaccate martedì da missili russi che hanno ucciso cinque persone e ne hanno ferite fino a 130, secondo i funzionari.

Nei suoi attacchi missilistici contro Kiev, ha spiegato intanto l’intelligence britannica, Mosca ha iniziato a prendere di mira l’industria bellica ucraina. Gli 007 di Londra hanno evidenziato “un cambio di approccio” rispetto agli attacchi dello scorso inverno contro le infrastrutture energetiche, nell’ottica di “una lunga guerra“. “Dal 29 dicembre la Russia ha aumentato l’intensità dei raid a lungo raggio sull’Ucraina. Le sue forze hanno impegnato una significativa parte degli stock di missili da crociera lanciati dagli aerei e di missili balistici prodotti negli ultimi mesi“, si legge nell’ultimo bollettino dell’intelligence britannica.

I sistemi di difesa aerea russi hanno nel frattempo abbattuto sei missili Tochka-U e sei missili Vilkha lanciati dalle Forze armate ucraine contro la regione di Belgorod, ha riferito il ministero della Difesa russo. “Oggi, nel corso della mattinata del 3 gennaio, è stato sventato un altro tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico contro obiettivi in Russia utilizzando i sistemi missilistici a lancio multiplo Vilkha e i complessi missilistici tattici Tochka-U. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto sei missili Tochka-U e sei missili Vilkha Mlrs nella regione di Belgorod“, ha aggiunto il ministero in una nota. La guerra dei missili è tornata a far paura.

Leave a comment

Your email address will not be published.