Incidenti, fiamme ed emergenza a bordo: ecco come evacuare un aereo

Tokyo, inferno in pista. Collisione tra due aerei: 379 salvi per "miracolo"

Quanto accaduto a Tokyo con un aereo della Japan Airlines che ha preso fuoco in pista in fase di atterraggio fa tornare di stretta attualità una tematica che probabilmente in molti non conoscono perché l’aereo rimane comunque il mezzo di trasporto statisticamente più sicuro al mondo: cosa succede e quali sono le procedure di sicurezza da attivare immediatamente in caso ci fosse un’emergenza a bordo?

Cos’è la regola dei “90 secondi”

Un minuto e mezzo, non di più: è questa la base del piano internazionale per evacuare ogni tipologia di aereo per tutti i passeggeri anche se il velivolo è pieno. Sono 90 i secondi in cui, dal momento in cui viene dichiarata l’evacuazione, tutte le persone devono essersi alzate dal proprio sedile ed essere riuscite a uscire dalle porte d’emergenza che non sempre, però, sono tutte sfruttabili come avvenuto durante l’incidente di Tokyo con alcune che sono risultate inagibili a causa del fuoco. Sottolineando l’importanza di prestare sempre la massima attenzione durante la spiegazione degli assistenti di volo prima del decollo, ecco che va subito inquadrata l’uscita di sicurezza più vicina a dove siamo seduti e trovarne un’altra se la prima non fosse utilizzabile.

Cosa fare in caso di incendio

Fuoco e fumo causati da un incendio, come avvenuto a Tokyo, rimangono i nemici numeri uno delle emergenze a bordo: una volta partito l’input, ecco che si saranno aperti gli scivoli d’emergenza sui due lati dell’aereo e sopra le ali con i passeggeri invitati a prenderli entro i famosi 90 secondi e senza scarpe con tacchi perché le punte potrebbero irreparabilmente sgonfiare gli scivoli. In base alla grandezza dell’aereo saranno a disposizione più o meno uscite d’emergenza: nei Boeing 737 e Airbus A320 sono 4 per ogni lato, negli Airbus A380 addirittura 16. Il fumo, si sa, è leggero e tende a salire: ecco perché se c’è un incendio a bordo camminare bassi può fare la differenza per evitare di respirare quell’aria così nociva e in grado di intossicare.

Dimenticarsi dei bagagli

Sembra scontato ma non lo è: se c’è un’emergenza si dovrebbe soltanto pensare a scappare e salvarsi ma secondo uno studio dei primi anni Duemila condotto dal National Transportation Safety Board (NTSB), ente americano che si occupa degli incidenti durante i trasporti, quasi la metà dei passeggeri prova a salvare il salvabile portandosi dietro, durante l’evacuazione, almeno un bagaglio. Nulla di più sbagliato: si perde tempo prezioso mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri passeggeri, tutto va ovviamente lasciato a bordo così com’è. A parte gli eventi nefasti, come detto, l’aereo rimane il mezzo di trasporto più affidabile: la Faa (Federal Aviation Administration) fa sapere che ogni anno, in tutto il mondo, le procedura d’emergenza come quelle appena descritte sono 30 su oltre 40 milioni di voli.

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