“L’ho ucciso. Era cattivo con me“. Sarebbero state queste le parole con cui Francesco Ferioli, 48 anni, ha confessato di aver ucciso il suo coinquilino, Andrea Beluzzi, 54 anni, nella casa che condividevano a San Giovanni in Persiceto (Bologna) alla vigilia di Capodanno. Il 48enne è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario. Il movente del delitto non è ancora chiaro, forse una lite per futili motivi poi sfociata nel sangue.
Il progetto di coabitazione sociale
I due condividevano lo stesso tetto da circa due mesi. Entrambi avevano alle spalle un passato difficile, segnato da difficoltà economiche e familiari. Beluzzi aveva perso da poco i genitori e viveva in una condizione di fragilità psicologica. Motivo per il quale aveva deciso di aderire al progetto di coabitazione sociale promosso dal comune di San Giovanni in Persiceto, che prevede la condivisione di spazi e percorsi di vita tra persone con disagi di varia natura, nella speranza di riuscire a elaborare il lutto. Così si era reso disponibile ad accogliere in casa propria Ferioli, ex veterinario di Cento che dallo scorso novembre viveva in auto ed era alle prese con la separazione dalla moglie. La connivenza era monitorata dai servizi sociali che, fino all’ultima visita, non avevano rilevato nessuna criticità nei rapporti tra i due coinquilini. Ma poi qualcosa evidentemente deve essere andato storto.
L’omicidio
Attorno alle ore 14 della vigilia di Capodanno, Ferioli ha aggredito con tre coltellate mortali al petto il suo coinquilino. Dopodiché ha allertato i soccorsi. Giunti sul posto, gli operatori del 118 hanno trovato Beluzzi sdraiato esanime sul pavimento. Intanto il presunto assassino è stato accompagnato in caserma. Stando a quanto riporta Fanpage.it, il 48enne avrebbe ammesso le proprie responsabilità salvo poi avvalersi della facoltà di non rispondere. Il pm di turno, Flavio Lazzarino, ha disposto per lui il fermo e il trasferimento nel carcere di Bologna con l’accusa di omicidio volontario. L’arma del delitto non è stata ancora trovata, forse un coltello da cucina.
Il sindaco: “Siamo sconvolti”
Sotto choc per quanto accaduto l’intera comunità di San Giovanni in Persiceto. “Siamo sconvolti e rattristati“, ha commentato al Resto del Carlino il sindaco Lorenzo Pellegatti, precisando che i due “si erano accolti a vicenda. Niente di preoccupante era emerso dall’ultima visita dei servizi sociali, un paio di settimane fa. Anzi, i rapporti tra i due erano ottimali. Non lavoravano, risultavano incensurati, e la loro coabitazione non aveva mai dato problemi, anzi. Per i servizi erano un riferimento per come i due avevano mostrato anche voglia di ricominciare, di recuperare la loro autonomia. Insomma – ha concluso il primo cittadino – c’erano tutte le condizioni per tornare a una vita accettabile“.