Dal podio alle manette, il passo è breve…

Dal podio alle manette, il passo è breve...

Dalla gloria al disonore: il passo è breve per molti campioni, maledetti nella vita. Uomini vincenti ma incapaci di salvarsi dal peccato. Atleti diventati assassini, stupratori ma finiti dietro le sbarre. L’elenco è lungo e l’ultimo nome è quello dell’ex ciclista Rohan Dennis, arrestato alla vigilia di Capodanno.

O.J. Simpson, l’ex stella della NFL accusata prima dell’omicidio della moglie e del suo cameriere e poi assolto: a ottobre 2017, ha ottenuto la libertà condizionale. Sarà rilasciato questo venerdì Oscar Pistorius, il Blade Runner dei paralimpici che aveva commosso il mondo. Poi, l’omicidio della fidanzata Reeva, nella notte di San Valentino, mai confessato dal sudafricano, nel febbraio del 2013. Chi ha lasciato la prigione dopo 8 mesi è Boris Becker, tre volte re Wimbledon, per bancarotta fraudolenta e beni mai dichiarati al fisco inglese. Sono 89 gli atleti olimpici arrestati per reati gravi. Il «portabandiera» degli olimpionici nella polvere è il nuotatore americano Klete Keller: fresca è la condanna a 6 mesi ai domiciliari per l’assalto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio. Identificato tra i rivoltosi per la divisa della squadra olimpica Usa, avendo collaborato si è evitato 27 mesi di carcere. Spyridon Louis, il pastore greco simbolo dei primi Giochi di Atene 1986, dopo l’oro nella maratona, nel 1926 rimase un anno in prigione per aver falsificato documenti militari, prima di essere scagionato. L’iracheno Falih Fahmi, dopo Roma ’60, venne arrestato nel 1986 e giustiziato per aver insultato Saddam Hussein di fronte ad altri ufficiali. Nella classifica dei più dannati ci sono i pugili. Mike Tyson, dopo la prima volta in un carcere minorile finì dietro le sbarre in seguito all’accusa di stupro di Desiree Washington, una concorrente di Miss Black America. Anche Jake La Motta, mitico «Toro Scatenato», venne arrestato per violenza su una minorenne. Carlos Monzon si rovinò per aver gettato dal balcone una modella.

Donne uccise e abusate anche nel calcio: Dani Alves, 44 trofei vinti, è stato accusato di violenza; Robinho sta scontando 9 anni per stupro di gruppo. L’ex interista Fredy Guarin si è rovinato per aver picchiato, da ubriaco, i genitori. L’alcol ha rovinato George Best: scontò 4 mesi dopo aver picchiato un pubblico ufficiale. Diverso l’arresto di Ronaldinho, per «lo scandalo passaporti falsi».

Quando si spengono i riflettori, resta solo la tristezza di una vita buttata via.

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