Il Milan di Pioli si salva

Il Milan di Pioli si salva

Milano Domata la sua più recente bestia nera, il Sassuolo. Sembra una impresa epica e invece nasconde, sotto il tappeto di fine anno, tutti problemi, le ansie e le difficoltà attraversate dal Milan che può almeno brindare per Capodanno alla conferma del terzo posto in classifica che non è granchè di questi tempi ma almeno tiene la questione allenatore fuori dai cancelli di Milanello per la prossima settimana. Qualche lampo di luce, grazie alle trame influenzate dalle geometrie di Bennacer: in collaborazione con Pulisic firmano il golletto decisivo. Altri sigilli, prima e dopo, sfiorati da Reijners e Chukwueze, sono le rare emozioni per i 70 mila di San Siro che per la prima volta fischiano Leao. E questa è la seconda notizia. La terza e ultima è l’esordio di un altro primavera, Zeroli. Il presente è così così, il futuro promette meglio.

Se la prima impressione è quella che conta, ebbene la prima dettata ieri sera dal Milan è stata quella di non riuscire a sbrogliare la matassa del Sassuolo. Dionisi gioca molto alto per tendere la trappola del fuorigioco nei confronti di Leao e Giroud, strategia riuscita nella prima frazione almeno 3-4 volte e capace in un paio di casi di disinnescare gli attacchi (in gol Bennacer prima e Leao poi) entrambi macchiati dalla posizione irregolare dei rossoneri. Non è un caso che proprio da Bennacer siano arrivate le migliori giocate offensive perché dei tre schierati a centrocampo è il più abile e anche il più ispirato. Peccato che l’algerino al meglio della condizione debba ora partire per la coppa d’Africa. Sembra però discutibile l’assortimento deciso da Pioli a causa del contributo anonimo di Loftus Cheek in una posizione ibrida, né carne né pesce (solo Reijnders difende). Il Sassuolo, cortissimo, se ne sta nel suo accampamento per ridurre i danni così da registrare una sola sortita (sinistro velenoso di Berardi con volo sotto la traversa di Maignan per deviare in angolo).

Non è allora una banale combinazione se, a inizio ripresa, il Milan trova il varco giusto su intuizione di Bennacer, il migliore dei suoi: l’assist è per Pulisic (sesto sigillo) lesto nell’approfittare di un tocco sbavato da Tresoldi e superare Consigli con uno scavetto. Da quel momento in poi tocca veder soffrire come una provinciale il Milan e soprattutto fare ricorso alla sua primavera per realizzare gli inevitabili ricambi. Oltre a Simic, già battezzato col Monza, ecco l’esordiente assoluto Kevin Zeroli, centrocampista classe 2005, dall’età di 5 anni nelle file del Milan, preferito a Krunic del quale si racconta, in panchina, un fastidio alla schiena.

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