“13 mesi da 28 giorni…”: l’ultima follia di Grillo

"13 mesi da 28 giorni...": l'ultima follia di Grillo

Provocazioni, idee astruse, proposte tra l’inutile e lo scriteriato. Le follie di Beppe Grillo non sorprendono più e per l’ultimo giorno dell’anno ha pensato in grande. Dopo aver rinnegato il web che tanta fortuna gli ha dato, il fondatore nonché garante del Movimento 5 Stelle è tornato a scrivere sul suo blog per rilanciare una trovata che di sensato ha ben poco: “Un calendario di 365 giorni, composto da 13 mesi, ciascuno di 28 giorni, e un giorno in più aggiunto come festività alla fine dell’anno”.

Grillo si è soffermato sul concetto di tempo e ha affermato che con la velocità con cui la tecnologia sta correndo verso il futuro, forse è arrivato il momento di rispolverare un po’ il nostro calendario. Il calendario gregoriano è un modello di oltre 400 anni fa e a sua volta si rifaceva a sua volta ad un antico schema di 2000 anni, il pensiero del comico genovese, interessato a superare lo schema anacronistico: “I nostri semestri hanno la stessa durata solo negli anni bisestili, l’anno non si suddivide mai equamente in trimestri, i mesi sono irregolari, e né l’anno né i mesi possono essere suddivisi regolarmente in settimane. Alla luce di tutti questi deficit sorge dunque una domanda: perché il nostro calendario non dovrebbe essere modificato?”.

Dalle preghiere dei frati Benedettini, il pippone di Grillo si è spostato alla proposta del filosofo Auguste Comte datata 1849 di un calendario basato su un anno di 364 giorni che includeva uno o due giorni “vuoti”. Un progetto poi ripreso all’alba del Ventesimo secolo dall’inglese Moses B. Cotsworth, rielaborato in un calendario di 365 giorni, composto da 13 mesi, ciascuno di 28 giorni, e un giorno in più aggiunto come festività alla fine dell’anno.

Per dare spessore alla sua proposta, Grillo ha citato i presunti benefici: “Eliminerebbe la confusione causata da mesi con numeri di giorni variabili, semplificando la gestione del tempo, il budget e la pianificazione per individui, aziende e organizzazioni.Con ogni mese composto da quattro settimane di 7 giorni sarebbe più semplice pianificare e coordinare le attività locali, nazionali e globali; gli anni bisestili sarebbero facilmente gestiti aggiungendo un singolo giorno in più alla fine dell’anno invece del sistema attuale in cui viene aggiunto un giorno in più a febbraio”.

E ancora, i vantaggi nella rendicontazone finanziaria, l’elaborazione delle buste paga e la gestione dell’inventario, oppure l’armonizzazione delle festività. Ecco, su questo punto forse arriva la sparata più clamorosa del comico:“Il giorno extra aggiunto come festività alla fine dell’anno porterebbe una giornata universale di festa, contro ogni tipo di discriminazione religiosa e promuovendo l’unità globale”. Inutile sottolineare che la proposta di Grillo ha trovato reazioni negative in rete: dilaga l’ironia, a partire da chi gli consiglia di tornare offline. Non sarebbe una cattiva idea.

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