L’ultima partita del 2023 della Serie A certo non ha deluso le aspettative degli amanti del calcio. La Juventus non si lascia sfuggire l’occasione di accorciare le distanze dalla capolista piegando una Roma ordinata e coraggiosa. Vediamo come sono andati i giocatori nelle nostre pagelle.
JUVENTUS (3-5-2)
Wojciech SZCZESNY 6 – Reattivo sul tiro di Cristante e molto attento nel rovinare le trame offensive della Roma. Nonostante sia chiamato raramente in causa, è sempre preciso.
Federico GATTI 6 – Meno propositivo rispetto alle ultime prove ma in quanto a personalità non gli si può dire niente. Sempre più protagonista in una Juventus determinata ed operaia.
Gleison BREMER 6 – Disciplinato quanto basta per sventare i peggiori pericoli portati dai giallorossi. Mancano le giocate da highlights ma, almeno in quanto a solidità, difficile far meglio.
DANILO 6 – Si vede poco ma ti accorgi di quanto sia importante solo quando manca. Normale amministrazione per uno come lui, sempre fondamentale per Allegri.
Timothy WEAH 6 – Si accentra spesso ma trova pochi giocatori coi quali collaborare, gli manca ancora un po’ di condizione per tornare determinante.
Weston McKENNIE 6,5 – Ha la saggezza di saper aspettare l’occasione giusta per scatenarsi. L’impressione è che possa migliorare ancora, il che è certo rassicurante per i tifosi bianconeri. Mezzo punto in meno per il gol del ko che si divora all’83’.
Dal 90+5’ Daniele RUGANI s.v.
Manuel LOCATELLI 6 – Ordinato in copertura, meno creativo rispetto al solito quando si tratta di dirigere la ripartenza. Nel finale di partita diventa un po’ nervoso ed impreciso, come il resto della squadra.
Adrien RABIOT 6,5 – Non è il solito martello a centrocampo e, come gli succede spesso quando non è al meglio, è un po’ troppo falloso. Quando trasforma in oro la magia di Vlahovic capisci perché Allegri non voglia fare a meno di lui.
Filip KOSTIC 6 – Il fatto che la Juventus dalla sua parte si veda poco non è certo un caso. Un punto abbondante in più per la botta al 44’ rinviata da N’Dicka. Sfortunato.
Dal 75’ Samuel ILING-JUNIOR 6 – L’inglese la buona volontà ce la mette sempre, anche quando Allegri gli chiede di sacrificarsi in difesa. Buono l’uno-due con Chiesa, anche se in fuorigioco.
Dusan VLAHOVIC 7 – Più che procede la partita, più che sembra di rivedere il talento del Franchi. Mira non ancora quella dei giorni migliori ma la magia sul gol di Rabiot vale da sola il prezzo del biglietto.
Dal 75’ Arkadiusz MILIK 6 – Non ha certo occasione di brillare, tanto che si vede più in difesa che dalle parti di Rui Patricio.
Kenan YILDIZ 6 – Nemmeno doveva esserci in campo ma il talento turco è capace di alternare periodi nei quali ti chiedi se ci sia in campo a fiammate quasi abbacinanti.
Dal 65’ Federico CHIESA 6,5 – Prova a sfruttare al meglio i 20 minuti che Allegri gli concede. Quando trova spazi fornisce un assist delizioso a McKennie, che spreca. Peccato per il fuorigioco sul 2-0: la sua serpentina in un fazzoletto meriava il gol.
Massimiliano ALLEGRI 6 – Inutile lamentarsi della mancanza di personalità e dell’estrema attenzione alla fase difensiva. Piaccia o non piaccia la Juve di Max Allegri è questa. Trovato il gol cala la saracinesca e la difesa si chiude a riccio. I risultati sono più frutto delle fiammate dei singoli che di un vero e proprio dominio ma ben pochi a Torino se ne lamentano.
ROMA (3-5-2)
Rui PATRICIO 5,5 – Quasi mai chiamato in causa, bene sulle uscite, un po’ meno sui calci piazzati. Prendere gol sul tuo palo non è il massimo, però.
Gianluca MANCINI 6 – Eccede ogni tanto nell’agonismo ma è comunque efficace nel limitare clienti poco raccomandabili.
Diego LLORENTE 5,5 – Al contrario di Mancini soffre abbastanza il confronto con Vlahovic. Comunque una prova ordinata la sua.
Evan N’DICKA 7 – Partita precisa, senza infamia né lode ma ti accorgi di quanto serva quando appare dal nulla per togliere dalla porta il tiro di Kostic.
Rasmus KRISTENSEN 6 – Prestazione certo non entusiasmante ma con alcuni strappi interessanti. Più efficace in fase difensiva. Migliora nel secondo tempo, quando la Roma è costretta ad alzare il baricentro.
Bryan CRISTANTE 6 – In avanti si vede poco, come al 6’, quando scheggia il palo, ma la sua presenza è sempre importante per disequilibrare i rivali.
Leandro PAREDES 5,5 – Il centrocampo bianconero non è certo tenero con lui ma è parecchio macchinoso nell’impostazione. Evitabile il fallo su McKennie che gli vale il giallo.
Dal 73’ Stephan EL SHAARAWY 6 – Come suo solito prova ad incunearsi tra le linee ma di corridoi centrali i difensori bianconeri ne lasciano davvero pochi.
Edoardo BOVE 6 – Mourinho gli chiede meno svolazzi rispetto al solito e prova a fare il suo, dando una mano anche in difesa. Vista l’età, comunque una prova incoraggiante la sua.
Dal 63’ Lorenzo PELLEGRINI 6 – Entra in campo con il compito di dare ordine alla riscossa bianconera ma ci mette troppo prima di entrare in partita.
Nicola ZALEWSKI 5,5 – Dinamismo sempre a buoni livelli, meno preciso di altre occasioni, migliora dal finale del primo tempo.
Dal 79’ Sardar AZMOUN 6 – Non si capisce bene cosa gli avesse chiesto di fare Mourinho. Non sfrutta al meglio l’unica occasione che gli capita a tiro. Non benissimo, insomma.
Paulo DYBALA 7 – Non è al meglio e si vede, ma semina comunque il panico tra i suoi ex compagni. Ha il coraggio di tentare roba vietata agli esseri umani normali. Quando la benzina è in riserva, comunque prova a fare la differenza.
Romelu LUKAKU 6 – Isolato in avanti, ha problemi a far salire la squadra come suo solito ma quando può combinare coi compagni di reparto si sente eccome.
José MOURINHO 6 – Ha il merito di far scendere in campo la sua Roma senza timori reverenziali, conscio di quanto sarebbe importante far risultato a Torino. Dopo il gol a freddo di Rabiot, i giallorossi provano a riequilibrare la partita ma senza lucidità e precisione. Forse un po’ tardivo l’inserimento di Pellegrini ed El Shaarawy ma a mancare è la grinta ed il carattere nel finale.
Simone SOZZA 7 – L’arbitro lombardo, chiamato a dirigere una sfida di alta classifica, non è chiamato ad un gran superlavoro visto che, nonostante la grande intensità, la gara rimane nei limiti del regolamento. Il fischietto azzecca tutte le chiamate sugli eventi chiave, dalla deviazione di braccio di Vlahovic sul tiro di Cristante alla posizione di Rabiot sull’1-0. I gialli ci stanno tutti, come annullare il 2-0 di Chiesa, visto che il tocco di Pellegrini non è volontario. Prestazione impeccabile.