La manovra arriva in porto. “Ne usciamo ancora più forti”

La manovra arriva in porto. "Ne usciamo ancora più forti"

Tanto tuonò che non piovve. Dopo settimane trascorse a prevedere scontri fatali all’interno della maggioranza, la manovra arriva regolarmente in porto a due giorni dalla scadenza e i tasselli del puzzle si incastrano al loro posto senza forzature, tensioni o malumori.

«Ne usciamo più forti», ripetono i leader del centrodestra. Certo le risorse a disposizione sono limitate, ma la scelta politica di concentrare il budget sulla conferma del taglio del cuneo fiscale, sul primo modulo della riforma Irpef, sulla tutela delle pensioni e il sostegno alle madri con più di un figlio ha funzionato. Un impianto che ha portato al via libera dell’Aula della Camera alla legge di Bilancio e alla sua conversione in legge con 200 sì, 112 no e 3 astenuti. Senza sorprese e senza modifiche.

La cifra della soddisfazione è tutta nell’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti che con scelta identitaria chiude citando l’inno del Fronte della Gioventù, «Il domani appartiene a noi». Foti puntigliosamente elenca anche le profezia di sventura sposate dal centrosinistra che si sono frantumate nel giro di dodici mesi. «Abbiamo approvato dopo anni una manovra senza voto di fiducia. Gli elettori non hanno premiato la decrescita infelice, hanno premiato l’Italia del fare e dell’attenzione verso i lavoratori che noi premiamo con un taglio del cuneo fiscale che nessun governo di centrosinistra ha mai realizzato.

Ma vediamo i numeri. Forse nell’ottobre 2022 l’inflazione non era all’11 e oggi è allo 0,7%? Lo spread è o non è il 20% in meno? E ancora: l’indice della Borsa italiana oggi ha un + 25%. L’occupazione ha toccato i 23 milioni e 394mila occupati, livello record. Il tasso di occupazione è oggi oltre il 61%. Gli inattivi sono diminuiti di 513mila unità. E le risorse del Pnrr?

Non eravate voi a dare per assodato che le avremmo perse? E chi ha puntato tutte le sue fiches sulle agenzie di rating? Senza dimenticare il record di acquisto dei titoli di Stato da parte di cittadini italiani. La Legge di bilancio segna il ritorno della politica. Da capogruppo del partito di maggioranza, ringrazio tutti i parlamentari di centrodestra per la lealtà».

Qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie anche il capogruppo leghista, Riccardo Molinari. «Sappiamo di non essere perfetti e che la legge di bilancio non è perfetta, ma oggi portiamo a casa un taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori. Chi oggi ci critica aveva rivendicato come un grande successo il taglio di due punti, noi arriviamo a sette punti. Dite che non abbiamo risorse perché non abbiamo messo la tassa sulle banche. In realtà la tassa sugli extraprofitti l’abbiamo messa ma è usata per ricapitalizzare le banche italiane e dare qualche fido in più.

Ma questo, per voi, non va bene e invece usare i soldi del Mes per ricapitalizzare le banche tedesche sì».

Forza Italia dedica, con Paolo Barelli, un pensiero a Silvio Berlusconi. «È la prima legge di Bilancio e il primo Natale che viviamo senza il nostro presidente.

Continueremo senza indugio la sua opera. Nella difficoltà di un periodo storico particolare il governo ha proposto una Manovra di eccezione per agganciare la crescita tenendo in particolare riferimento il sostegno ai redditi più bassi. I numeri parlano chiaro ci sono 10 miliardi per il taglio del cuneo, 4 per la riduzione dell’Irpef, 5 per il rinnovo dei contratti della PA, 3 alla sanità, 1 per il conguaglio delle pensioni, 1 per il sostegno delle famiglie, 9 per il Ponte sullo Stretto di Messina che unirà l’Italia». Maurizio Lupi, infine, plaude al lavoro di sintesi tra crescita e responsabilità portato avanti dall’esecutivo. «Abbiamo dimostrato disciplina e concretezza anche di fronte a scelte impopolari come quella sulle accise».

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