Il centro sociale prepara i botti per Capodanno: “È resistenza”

Il centro sociale prepara i botti per Capodanno: ”È resistenza"

Dissidenti a Capodanno, scalmanati tutto l’anno. A Torino gli antagonisti stanno preparando un 31 dicembre col botto. Al posto del tradizionale veglione di San Silvestro, forse troppo borghese per i loro gusti, gli attivisti del centro sociale Askatasuna hanno infatti organizzato una sfilata per «dare un segnale di resistenza» alla città e alle istituzioni, in attesa di un 2024 altrettanto militante. E già c’è chi teme che l’adunata possa trasformarsi nel pretesto per una nottata di azioni dimostrative o addirittura violente. Nelle locandine diffuse sui social per promuovere l’evento, del resto, gli antagonisti attribuiscono un significato politico alla loro presenza. «Riprendiamoci le strade», si legge.

E non mancano pretestuose accuse alle autorità. «La Questura vorrebbe imporre i propri deliri securitari per soffocare ogni spazio di dissenso. Noi non ci stiamo. Vogliamo dare un segnale di resistenza! Lo vogliamo fare festeggiando insieme e facendo rumore contro chi ci vorrebbe silenti», recita l’invito al veglione alternativo. Il ritrovo è alle 23 in piazza Vittorio, poi via alla sfilata, tra musiche tunz-tunz e slogan. La preoccupazione però è che, tra canti e balli, si facciano spazio anche le solite note ideologiche dell’ultrasinistra militante: quelle che, pure negli ultimi mesi, hanno portato a violenti scontri tra Askatasuna e le forze dell’ordine. «Chi non danza non sa cosa succede», scrivono ancora gli organizzatori. E appunto, chissà cosa succederà, visto che il clima attorno al centro sociale torinese è sempre tesissimo.

Solo due settimane fa, la polizia aveva perquisito l’edificio occupato abusivamente da Askatasuna e gli attivisti non l’avevano affatto presa bene. «Meloni e Salvini ordinano, la Questura esegue», avevano attaccato. Ora, alla vigilia del Capodanno antagonista, a gettare acqua sul fuoco è però la stessa Questura. Sull’evento del 31 dicembre – ha rassicurato il questore Vincenzo Ciarambino – «Siamo stati regolarmente preavvisati, è un percorso assolutamente non impattante con la vita della città a Capodanno. Ritengo che possa essere portato a termine con le modalità richieste dagli organizzatori, ovviamente nei limiti della legge».

Ma la percezione dei poliziotti sul campo, quelli che trascorreranno la notte di San Silvestro appresso agli antagonisti, è diversa. «La nostra presenza sarà massiccia, perché non ci si può mai fidare: questi preannunciano una cosa e poi ne fanno un’altra», osserva Antonio Perna, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap a Torino. Il programma della «Capodanno parade» prevede la presenza di musicisti e dj vicini ai centri sociali per intrattenere i presenti, ma l’attenzione sarà comunque altissima perché – ci viene riferito – il timore è che la manifestazione possa richiamare infiltrati dal mondo dell’antagonismo violento e della guerriglia No-Tav. In un suo recente pronunciamento relativo a un processo in corso, la Cassazione aveva scritto che tra gli attivisti di Askatasuna ce ne sono alcuni che coltivano propositi di «lotta armata» attraverso la «preordinata provocazione di contrasti con le forze dell’ordine». Chissà se al brindisi di mezzanotte tra «compagni» ci saranno pure loro.

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