Il mondo del cinema è in lutto per la scomparsa del grande attore britannico Tom Wilkinson, celebre per i suoi ruoli in film come Full Monty, Shakespeare In Love, Marigold Hotel. È morto improvvisamente all’età di 75 anni. A darne notizia la Bbc, che ha diffuso il messaggio del suo agente che ha parlato a nome della famiglia Wilkinson.
“È con grande tristezza che la famiglia di Tom Wilkinson annuncia che è morto improvvisamente a casa il 30 dicembre. Sua moglie e la sua famiglia erano al suo fianco“, si legge nel comunicato. “La famiglia chiede privacy in questo momento“.
La lunga e brillante carriera
Era nato a Leeds, in Gran Bretagna, per poi trasferirsi prima in Canada insieme alla famiglia e poi tornare nel Regno Unito, in Cornovaglia. Scoprì la sua passione per la recitazione quando a 18 anni gli chiesero di dirigere uno spettacolo teatrale. “Per la prima volta nella mia vita, ho iniziato a fare qualcosa che sapevo fare“, aveva raccontato in un’intervista ricordando quel periodo.
“Mi sono reso conto che non erano necessariamente solo i ragazzi della classe media del sud a diventare attori, potevano farlo anche persone come me. Una volta che l’ho capito, non ho mai più cambiato idea“. Aveva poi studiato alla Royal Academy of Dramatic Art, per poi continuare a lavorare nel mondo del teatro e della tv. Nel 1986, ottenne il suo primo ruolo importante sul grande schermo nella miniserie First Among Equals, basata sul romanzo best-seller di Jeffrey Archer.
La fortuna bussa con Full Monty
Proprio su quel set conobbe l’attrice Diana Hardcastle, che sposò poi nel 1988 e con cui recitò poi nel ruolo di marito in The Kennedys nel 2011 e nel film d’azione del 2014 Good People. La coppia ha avuto due figlie, Alice e Molly. Nel 1997 arriva il ruolo della vita, quanto gli propongono di interpretare l’ex caposquadra di una fabbrica che insieme ad altri colleghi disoccupati mette in scena uno spettacolo di spogliarello nell’iconico film The Full Monty.
Sul film c’è una storia curiosa che Wilkinson raccontò spesso in varie interviste: “Oltre a Full Monty che era un film con un budget bassissimo, mi offrirono il ruolo principale in una grande serie tv. Telefonai ad un amico per chiedere consiglio e lui mi disse: ‘fai la serie tv dove hai un ruolo principale’, per fortuna non lo feci e alla fine la serie si rivelò una schifezza mentre il film si rivelò la pellicola britannica con il maggiore incasso“. Quella scelta fortuita lo catapultò nell’universo delle grandi star e lo fece conoscere in tutto il mondo.
Un attore amatissimo
Wilkinson era un attore amatissimo, nella sua lunga carriera ha recitato in oltre 130 film ricevendo due nomination all’Oscar per Michael Clayton e In The Bedroom e sei ai Bafta di cui uno vinto per il film Full Monty nel ’97. Tanti i ruoli che ha ricoperto grazie alla sua brillante recitazione e alla grande capacità di immedesimarsi nei più svariati personaggi, sentendosi a proprio agio nei drammi in costume come Ragione e sentimento del 1995 e Belle del 2013, così come riusciva ad entrare nelle menti criminali in film come Rush Hour al fianco di Jackie Chan nel 1998, o RocknRolla di Guy Ritchie nel 2008.
Nel 2008 ha anche vinto un Emmy per la sua interpretatazione di Benjamin Franklin nella miniserie John Adams e una nomination agli Emmy nel ruolo del padre di John F. Kennedy, Joe, in The Kennedys. Ha anche intepretato il ruolo del presidente Lyndon B Johnson in Selma del 2014 ed è apparso in The Grand Budapest Hotel e La ragazza con l’orecchino di perla.
Gli altri film famosi
Come attore recitò anche in Batman Begins, The Patriot, Eternal Sunshine of the Spotless Mind, The Gathering Storm, Black Knight, Valkyrie, The Lone Ranger e Denial. Prestò la sua voce alla volpe nell’adattamento televisivo del best-seller per bambini Il Gruffalò. Fuori dallo schermo Wilkinson era una persona molto riservata: “Mi piace andare a Waitrose – diceva spesso – e non essere riconosciuto“. Nel 2005, fu anche nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, per il suo grande lavoro teatrale.