Salvate il soldato Ferragni, il McDonald’s di Elio e Hamas: quindi, oggi…

"Scontati fino al 50%": il flop dei gioielli della Ferragni

Elio e le Storie Tese per guadagnare dei soldi fanno pubblicità. E la fanno a McDonald’s. Dove sarebbe il problema? Di qualcosa bisogna pur campare e tutto sommato non si sono mica messi a sponsorizzare armi di distruzione di massa, solo patatine e pollo fritto. Tutti quelli che li criticano già me li immagino una sera sì e l’altra pure a ingozzarsi di McNuggets.

– Un utente critica: ”Esiste un brand al quale non vi vendete?”. Risponde Rocco Tanica, di Elio e le Storie Tese. ”Tua madre. Budget troppo basso”. Severo, ma giusto.

– Il New York Times indaga sull’attacco del 7 ottobre e scopre che in quel Sabato Nero, Hamas ha “trasformato in arma la violenza sessuale”. Robe irripetibili, ma ormai sapute e risapute. Eppure c’è ancora chi fa finta di non vedere e orde di femministe se ne fregano.

– Il mondo del calcio si strappa i capelli per la mancata proroga degli sconti fiscali per i “cervelli” dei giocatori che dall’estero vengono a giocare in Italia. Due cossette: 1) anni di favori sulle imposte non hanno migliorato il calcio italiano, al massimo hanno permesso a società bollite di acquistare calciatori bolliti o prossimi alla pensione dorata araba. 2) senza aiutino, tuttavia, la Serie A smetterà per sempre di essere competitiva: niente petrodollari, niente campioni. Ma lo sconto fiscale era solo una cura palliativa ad un sistema già clinicamente morto: il calcio italiano non è divertente, non è competitivo, non sa attrarre investimenti. E la colpa non è del governo, semmai dei vertici della Figc.

– Un’altra procura, quella di Trento, apre un fascicolo sul caso Balocco e Chiara Ferragni. In linea teorica, come fanno notare gli avvocati di lei a LaPresse, di “modelli 45” porebbero sorgerne fino a 104, uno per ogni procura in cui è arrivato l’esposto del Codacons. Ora: l’influencer ha commesso una serie di errori enormi, ha beffato i suoi follower e s’è fatta bella con una rivedibile campagna di auto-pubblicità sfruttando la solidarietà. Però non stiamo parlando di Al Capone: fino a prova contraria, la povera Chiara resta innocente. Salvate il soldato Ferragni: va criticata, non abbattuta per via giudiziaria.

– Diciamolo subito: in un Paese normale, la legge voluta da Enrico Costa contro la pubblicazione del contenuto delle ordinanze di custodia cautelare non servirebbe. Ma l’Italia non è un Paese normale, dunque la “norma bavaglio”, come la chiamano quelli bravi, è sacrosanta. E sapete perché? Perché i nostri colleghi dopo Tangentopoli non sono più in grado di distinguere un indagato da un imputato da un condannato. Fanno di tutta l’erba un fascio e usano le ordinanze di custodia cautelare, tutte da dimostrare, come prove cristalline della colpevolezza del malcapitato. Quando è solo la versione del pm.

– Infatti, basta leggersi la domanda che pone Liana Milella a Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm: “È appena esploso il caso dell’indagine romana su Verdini junior. Delicatissima perché coinvolge aziende di Stato. La norma Costa, se fosse operativa, occulterebbe le responsabilità degli indagati e priverebbe i cittadini di informazioni necessarie?”. Avete notato? Milella usa l’espressione “le responsabilità degli indagati”. Ma un indagato, in quanto innocente fino a terzo grado di giudizio, non ha alcuna “responsabilità” checché ne dicano il pm, il gip o il gup. Semmai vi è solo l’ipotesi che abbia commesso un reato.

– Meravigliosa anche la risposta di Santalucia: “No, non avrebbe questo effetto perché l’arresto e i suoi motivi sarebbero comunque conosciuti”. Tradotto: state sbraitando per un bavaglio che non esiste.

– Dove sono i debunker? Vorrei sottoporre loro il titolo di Repubblica: “Santaluncia: ‘Con la legge bavaglio, l’inchiesta sui Verdini sarebbe stata oscurata”. Come avete letto qui sopra, Santalucia sostiene l’esatto opposto.

– Ah, altra cosa: Santalucia arriva ad ammettere che – qualora l’emendamento Costa venisse approvato – i giornalisti non potranno chiedere i testi delle ordinanze ma “continueranno a circolare le copie, in un sottobosco assai poco regolato di consegne informali, ma non per questo illegali”. Cioè avvocati, pm e giudici che fanno combriccola coi giornalisti per pubblicare i risultati di questa o di quella indagine. Bella immagine che si dà del sistema giudiziario italiano. Mette paura.

– Il viceministro Leo assicura che il prossimo anno il governo si occuperà di abbassare le tasse a chi guadagna più di 50mila euro all’anno. È quello che si attende la classe media che ha votato questa maggioranza, sarebbe sacrosanto accontentarla.

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