La bellezza alla riscossa su “quel ramo del Lago”

La bellezza alla riscossa su "quel ramo del Lago"

Numeri da record e parole d’autore. Con un boom di presenze nel corso dell’estate, in aumento di oltre il 30% rispetto al 2022, «quel ramo del lago di Como» di manzoniana memoria non si ferma nella stagione autunno-invernale, ma entra nell’Olimpo delle destinazioni del momento. E lo fa con passo lieve e tocco romantico, come è nel suo stile.

In punta di piedi, si svela e conquista. Autentica e discreta, la sponda del Lario «che volge a mezzogiorno», là dove l’Adda defluisce dal lago e riprende la sua corsa verso il Po, diventa ora un dipinto avvolto nella bruma, incorniciato dalle rive, dai monti e dai passi del più grande capolavoro letterario italiano, «I promessi sposi». Che qui trova ispirazione e ambientazione.

Nell’edificio neoclassico di Villa Manzoni, dove lo scrittore trascorse le estati fino all’adolescenza, ha sede il Museo Manzoniano. La casa è monumento nazionale, nonché uno dei musei letterari più visitati d’Italia. Superato il cortile e varcato l’ingresso, apre le porte agli ambienti dove visse il giovane Manzoni, tra manoscritti, cimeli e arredi originali. Riporta ad atmosfere d’antan anche la vista, bordo lago, delle Lucie, le barche a remi ribattezzate nel nome della promessa sposa dell’affresco manzoniano. Le stesse che si ritrovano a Pescarenico, unico luogo esplicitamente citato nel romanzo. È il rione di Lecco che più ha saputo mantenere il suo spirito originale, tra case affacciate sull’Adda e ristorantini dove assaggiare il miglior risotto con i filetti di pesce persico della zona.

In tema di cucina, da non perdere, sul laghetto di Annone, Bianca Relais, indirizzo di charme con ristorante stellato.

Mentre a Malgrate, il circuito Lake Como East Side spicca sul Lario con un trittico d’appeal: La Casa sull’Albero, boutique hotel immerso in un parco secolare, il ristorante a filo sul lago Da Giovannino Bistrot e lo storico Hotel Promessi Spossi, il più antico sulla sponda orientale del Lario.

Lecco

Sempre tinto di verde e di azzurro il panorama che si scorge lungo la ciclabile dei laghi di Garlate e Olginate, percorso ad anello che tuffa nella poetica natura lecchese. Segue l’Adda e regala vedute che spaziano dal San Martino al Monte Barro, fino all’inconfondibile Resegone, per poi riaccompagnare alle porte di Lecco.

Da qui prende inizio un altro itinerario, questa volta nel passato medievale cittadino. Tre le tappe: il Vallo delle Mura difensive volute dai Visconti nel 1336, la Torre Viscontea, oggi sede del Museo della Montagna, e il Ponte Azzone Visconti, o Ponte Vecchio, icona architettonica della città eretta nel 1336-1338.

Diverso lo stile ma non l’impatto del neogotico «Matitone», il Campanile di San Nicolò alto ben 96 metri (aperto alle visite, dalla cima offre un panorama d’eccezione) e dell’elegante Palazzo Belgiojoso, convertito in polo museale e divenuto fiore all’occhiello grazie al Planetario: è tra le migliori strutture del genere in Italia. All’uscita, ad aspettare il lungolago che, in vetta alle hit delle destinazioni preferite dagli stranieri, sfila per una quarantina di chilometri. A ogni metro regala un panorama, un borgo, una scoperta, un’esperienza che ne fanno un testimonial della grande bellezza lombarda. Dalle epiche scalate sul Monte Grigna alle discese in slittino sui Piani d’Erna, dal Civico Museo Setificio Monti, scrigno di tradizioni e filati d’eccellenza dal 1818, ad Abbadia Lariana, allo stabilimento e museo delle mitiche Moto Guzzi, vanto italiano nel mondo, a Mandello del Lario, fino al gioiello prezioso di Varenna.

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