Poche cose mi indignano e una di queste è l’accanimento nei confronti dei deboli. Esempio emblematico di tale condotta è la multa di 230 euro per occupazione abusiva inflitta ai senzatetto che, il giorno della Vigilia di Natale, hanno pranzato all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, nel cuore di una Milano sontuosa e splendente. Un tavolino, qualche sedia, teglie di alluminio e piatti di plastica, nel viavai frenetico di turisti e avventori a caccia degli ultimi regali da mettere sotto l’albero.
Abbiamo perduto una occasione, quella di accorgerci, in questa ressa, in questa frenesia consumistica, di chi non ha niente, neppure un riparo. Quella tavola che ai vigili, e non soltanto a loro, è apparsa fuori luogo, fuori contesto, inappropriata, abusiva, non costituiva che un messaggio per tutti quanti noi, un invito ad aprire gli occhi davanti alla realtà. Una provocazione? No, non la definirei così. È stato più che altro un dono che l’associazione Pro Tetto ha fatto non solo ai clochard seduti al banchetto, ma anche a chiunque si sia trovato a passare di là. Siamo sempre più distratti, indifferenti, storditi, camminiamo con la testa piegata sul telefonino, incapaci di scorgere chi se ne sta piegato in un angolo. Ecco perché quel tavolino allestito in Galleria è stato un regalo per tutti: lo abbiamo visto per forza, non abbiamo potuto proprio ignorarlo.
Mi domando perché il sindaco Beppe Sala non abbia annullato quell’ammenda che ci risulta terribilmente ingiusta, perché non sia intervenuto, perché non abbia difeso, almeno il giorno di Natale, quando è tradizione essere più comprensivi e clementi, quei senzatetto. La sinistra conduce queste battaglie prive di senso: quella alle automobili, quella alle vocali, quella ai maschi, quella ai poveri. In una metropoli dove ci fanno pagare pure l’aria che respiriamo e le tasse lievitano paurosamente ogni semestre, viene multato persino chi non ha un quattrino in tasca o chi, come l’associazione Pro Tetto, da anni presta un servizio sociale alla città intera prendendosi cura di chi campa sul marciapiede.
Desidero fortemente essere io a pagare quella multa e oggi stesso provvederò a fare il versamento, dal momento che da milanese sono grato a Fernando Barone, presidente dell’associazione menzionata, per averci ricordato in questo particolare periodo dell’anno che esistono pure coloro che una tavola da apparecchiare e da condividere con i propri cari non ce l’hanno. E perseguitare costoro è operazione contraria a quello spirito cristiano e natalizio che – in maniera sfacciatamente ipocrita – pure viene tanto declamato.