Si sarebbe a suo dire opposto ad un matrimonio combinato, volto a far ottenere la cittadinanza italiana ad una donna indiana, facendo così saltare un affare da 30mila euro. E sarebbe quindi stato massacrato di botte da tre cittadini indiani, intenzionati a suo dire a punirlo proprio per quel rifiuto. Protagonista della vicenda che arriva da Terni è un uomo di 50 anni originario dell’India, ricoverato nelle scorse ore in ospedale a causa di una ferita alla testa rimediata dopo il pestaggio a scopo intimidatorio. E stando a quanto riporta Il Messaggero, sarebbe stato lo stesso 50enne, una volta soccorso e ripresosi, ad illustrare ai sanitari e alle forze dell’ordine il motivo alla base dell’aggressione subìta. “Ripetevano che mi avrebbero ammazzato. Li conosco, quelli fanno sul serio – ha detto l’aggredito, riferendosi ai suoi assalitori – mi hanno punito perché non ho accettato di sposare una mia connazionale”.
L’uomo, che nella vita sbarca il lunario vendendo rose, possiede a quanto pare anche la cittadinanza italiana grazie all’ex-moglie. Per questo, a suo dire, alcuni esponenti della comunità indiana gli avrebbero proposto di sposare una migrante di origini indiane, in modo tale da regolarizzarne la posizione e farle ottenere il permesso di soggiorno da utilizzare per spostarsi liberamente all’interno dei confini dell’Unione Europea. Un accordo da 30mila euro a quanto sembra, con una parte della somma che sarebbe stata corrisposta al cinquantenne. Quest’ultimo avrebbe però detto di no, mandando a monte l’affare. Ed è per questa ragione che sarebbe stato minacciato e picchiato. A poca distanza da quel “no” infatti, pochi giorni fa il cinquantenne sarebbe stato raggiunto all’improvviso in piazza Solferino dai tre stranieri.
E dopo averlo accerchiato, questi ultimi lo avrebbero malmenato sia a mani nude che con l’utilizzo di un ombrello, lasciandolo a terra ferito e sanguinante per darsi poi alla fuga. A soccorrerlo sarebbero stati alcuni passanti, giunti in un secondo momento, i quali avrebbero poi allertato il 118 e i carabinieri. Una volta trasportato presso il nosocomio locale (dove gli è stata suturata la ferita e dove è rimasto in osservazione per le ore successive) il cinquantenne avrebbe messo al corrente i militati dell’Arma dell’esistenza di una rete di nozze a pagamento: a suo dire, nella città umbra esisterebbe un’organizzazione che combina matrimoni (dietro compenso) per assicurare allo sposo o alla sposa il riconoscimento della cittadinanza italiana. Una versione da verificare, sulla quale toccherà ad ogni modo agli inquirenti fare chiarezza. E nelle prossime ore potrebbero esserci novità.