Da 24mila e 359 euro a 3 milioni e 217 mila euro. Da Giuseppe Conte a Matteo Renzi. Come ogni anno, è il momento della pubblicazione dei redditi dei parlamentari. Tra ex premier milionari e insospettabili leader che arrivano a stento alla fine del mese, i due nomi da cerchiare in rosso nel ranking dei poveri e dei ricchi della politica italiana, sono senza dubbio quelli del capo del Movimento Cinque Stelle e del fondatore di Italia Viva. Un testacoda che colpisce. Con due dei protagonisti delle aule parlamentari, rispettivamente, in cima e in fondo alla classifica. Stavolta il Paperon de’ Paperoni dei Palazzi è Renzi, almeno stando alle documentazioni patrimoniali fino a ora arrivate agli uffici di Camera e Senato.
Manca ancora qualcuno, come il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ma sarà difficile battere i 3 milioni e 217 mila euro dell’ex rottamatore, ora consulente e conferenziere in giro per il mondo. Circa 600mila euro in più rispetto all’anno precedente. Passiamo all’altro «caso», quello di Conte. L’ex premier è tra i più poveri del Parlamento e la sua documentazione sta suscitando domande e perplessità. L’avvocato ha guadagnato 24mila e 359 euro, l’equivalente dei due mesi e mezzo di stipendio da deputato percepiti dall’elezione di ottobre del 2022 alla fine dell’anno scorso. Se ne deduce che Conte, nelle mensilità precedenti, non ha ricevuto nessun tipo di compenso, né dal M5s né da altri. Il leader pentastellato, nel 2022, ha pagato pochissime tasse: solo 1776 euro. Una pressione fiscale del 7,2%.
Nel girone dei milionari, invece, non sorprende la seconda posizione di Renzo Piano, senatore a vita. L’archistar quest’anno si ferma al secondo posto, con 2 milioni e 901 mila euro. Una bella flessione negativa rispetto al dato precedente: 5,9 milioni in Francia e 386 mila e 637 euro in Italia. Tra i paperoni c’è sempre Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e famoso avvocato, con 2 milioni e 754 mila euro. Un altro legale, Cristina Rossello, deputata di Forza Italia, è nel gruppo dei più ricchi e dichiara 2 milioni e 54mila euro. Ai vertici della classifica c’è ancora una volta l’ex ministro Giulio Tremonti, eletto alla Camera con Fratelli d’Italia, che ha guadagnato 2 milioni e 594 mila euro. Il parterre dei milionari è completato dall’imprenditore e senatore di Fi Claudio Lotito (1 milione e 112mila euro). Subito sotto la soglia del milione c’è il più ricco dei membri del governo, Guido Crosetto, che si «ferma» a 900mila euro.
Tra chi ha guadagnato meno, Conte viene battuto in negativo solo dal deputato Aboubakar Soumahoro, eletto con Verdi e Sinistra e transitato nel Misto dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la sua famiglia. L’ex sindacalista dei braccianti ha presentato una dichiarazione di 22mila e 115 euro. Anche lui a reddito zero prima dell’elezione.
Escluso Renzi, il leader di partito più ricco è la premier Giorgia Meloni (293 mila e 531 euro). Segue a sorpresa il capo di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, a 104mila e 212 euro. Poi c’è Matteo Salvini a 99mila e 699 euro. Fa un bel balzo Elly Schlein, che passa da 88mila euro a 94mila e 725 euro. Cresce di 20mila euro Carlo Calenda, che schizza da 65mila e 291 euro a 85mila e 292 euro. Completano il quadro Maurizio Lupi di Noi Moderati e il verde Angelo Bonelli, rispettivamente con 86mila e 913 euro e 81 mila e 958 euro. Entra di diritto tra i più facoltosi il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha guadagnato 68mila euro in più rispetto al 2021 e dichiara 430 mila e 553 euro. Tra i ministri spicca Daniela Santanché, imprenditrice, con 298 mila e 638 euro. Poco sotto c’è il titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara a 289 mila e 20 euro. Seguono il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone (232 mila euro) e quello della Salute Orazio Schillaci (227 mila e 345 euro).