Colpita da una grave crisi respiratoria, una neonata di appena 3 mesi era stata portata dai genitori all’ospedale di Boscotrecase (Napoli), ma lì non era operativo il pronto soccorso, per cui la piccola era stata indirizzata verso un altro nosocomio. La corsa della famiglia all’ospedale di Castellammare di Stabia, tuttavia, non aveva evitato il peggio: la bambina, infatti, era spirata poco dopo. Sul caso, il consigliere del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale.
Il tragico episodio, secondo quanto riferito da Il Mattino, si è verificato il 23 dicembre del 2022. La bambina, una neonata di Torre Annunziata (Napoli), era stata colpita da una crisi respiratoria le cui cause sono ancora da definire (si parla, però, di bronchiolite). Viste le condizioni della piccola, i genitori avevano contattato il 118 e gli operatori avevano deciso di portarla all’ospedale più vicino, quello di Boscotrecase. Stando al racconto della famiglia, tuttavia, la bimba sarebbe stata respinta perché nel presidio mancava il pronto soccorso, chiuso e mai riaperto dopo il periodo Covid.
A quel punto era scattata la corsa verso l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove il personale medico era già pronto per occuparsi della bambina. Malgrado il trasporto in codice rosso, purtroppo, la neonata non era arrivata in tempo. Soccorsa quando si trovava ormai in arresto cardiocircolatorio, la piccola non aveva risposto alle manovre di rianimazione ed era deceduta.
Da qui il caso giudiziario, cominciato con la denuncia dei genitori, sconvolti dalla terribile perdita. La convinzione di entrambi è infatti che la figlia avrebbe potuto essere salvata. Gli operatori del 118 che si occuparono del trasporto della bambina, inoltre, hanno assicurato che all’ospedale di Boscotrecase il personale specializzato in manovre di primo soccorso era presente. Sulla vicenda, dunque, occorre fare chiarezza. A occuparsi della delicata indagini i pm Giovanni Cilento e Marta Agostini, che dovranno risalire a eventuali responsabilità.
“È una tragedia assurda purtroppo in alcuni pronto soccorso della Campania non si riesce a riaprire i pronto soccorso dopo il Covid a causa della mancanza di personale. Spesso i bandi per medici e chirurghi vanno deserti. Inoltre a causa dei tagli del governo e delle norme sulla distribuzione nazionale dei fondi nella nostra regione arrivano sempre meno risorse per la sanità. Il risultato è la desertificazione sanitaria”, ha dichiarato il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
Intanto il consigliere regionale M5s Gennaro Saiello ha deciso di intervenire, presentando un’interrogazione alla Regione Campania. “Una disgrazia annunciata se consideriamo che dall’avvento della pandemia il pronto soccorso non è mai tornato in funzione, nonostante gli annunci, lasciando un territorio così vasto senza un presidio di emergenza-urgenza. La magistratura farà luce sulla vicenda ma l’amministrazione regionale deve spiegare perché quel pronto soccorso era chiuso e cosa intende fare perché eventi drammatici come questo non si ripetano”, ha dichiarato, come riportato da FanPage.
Duro giudizio anche da parte del capogruppo della Lega nel Consiglio regionale in Campania Severino Nappi, che attende il pronunciamento della magistratura. “Resta comunque la gravità di una situazione intollerabile sul fronte della sanità che viene costantemente negata in Campania, e che fa emergere in tutta la sua drammaticità pure l’inesistenza di una adeguata rete pediatrica”, ha affermato.