La cinese Byd in volata. Tesla rischia il podio

La cinese Byd in volata. Tesla rischia il podio

È il colosso cinese Byd il nuovo punto di riferimento per i costruttori in tema di auto elettriche. Cinese, ma presto anche un po’ europeo, visto che il costruttore – sull’onda di quanto hanno fatto in passato giapponesi e coreani – ha già annunciato che costruirà uno stabilimento in Ungheria, a Szeged. Byd, acronimo di «Build your dreams», sta infatti per compiere l’impresa di spodestare l’americana Tesla da leader mondiale delle auto elettriche. Si tratta solo di attendere i dati dell’ultimo trimestre di quest’anno.

Il previsto sorpasso di Byd su Tesla è destinato a cambiare gli equilibri generali di questo settore. Lo stesso vale se guardiamo ai due tycoon protagonisti del braccio di ferro: Elon Musk, il quale ha appena lanciato il suo nuovo progetto di mega fabbrica in grado di produrre 10mila batterie Megapack l’anno a Shanghai; Wang Chuanfu, il fondatore di Byd che ha fatto della competitività dell’offerta l’arma vincente rispetto a Tesla. E a dimostrazione della forza dirompente che prima o poi sarebbe emersa, c’è il fatto che, in tempi non sospetti, nel colosso di Shenzhen aveva scommesso Warren Buffet. Nel 2008 ci aveva infatti puntato 230 milioni di dollari rilevando il 10% della società. Un investimento più che redditizio: nel 2022 la quota di Berkshire Hathaway nel costruttore valeva ben 8 miliardi.

«Il contesto competitivo dell’industria automotive è cambiato – osserva Bridget McCarthy, dell’hedge fund Snow Bull Capital -: non si tratta più della grandezza e della storia di una Casa automobilistica. A contare è la velocità a cui si può innovare». E proprio Byd rappresenta l’esempio concreto di questa strategia, costringendo ora il resto dell’industria a inseguirla.

«Per guadagnare peso in Europa – spiega Fabio Orecchini (Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School) – i produttori cinesi stanno utilizzando tre canali principali, cioè lo sviluppo e internazionalizzazione dei brand autoctoni (dal 2021 ne sono arrivati 19 in Europa e diventeranno 23 nel 2024), ma anche il richiamo degli investimenti esteri in Cina, un vero Export Hub».

In Ungheria, intanto, il prossimo insediamento produttivo di Byd viene definito dal governo come «uno dei maggiori investimenti nella storia economica del Paese». La struttura si concentrerà sulla produzione di veicoli elettrici e ibridi ricaricabili destinati all’Europa, promettendo di generare migliaia di occupati. Sempre in Ungheria, inoltre, il gruppo vanta già un sito di bus elettrici e progetta di realizzare una gigafactory. Il governo di Budapest sosterrà con sussidi i piani dell’azienda. Di fatto, quello ungherese è lo specchio di quello che intenderebbe realizzare in Italia il ministro Adolfo Urso, premiando cioè chi produce veicoli nel nostro Paese.

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