Le forze dell’ordine hanno notificato a Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore Denis, un’ordinanza che dispone nei suoi confronti la misura cautelare agli arresti domiciliari. Il provvedimento, disposto dal gip della Capitale per una durata di 12 mesi, è stato emesso nell’ambito di un’indagine della procura di Roma su commesse Anas in cui si ipotizza anche il reato di corruzione. Oltre a Verdini è stata ordinata la medesima misura cautelare nei confronti di altre quattro persone, oltre a due misure interdittive.
Nel luglio dello scorso anno, Verdini era già stato indagato dai pm capitolini che avevano disposto perquisizioni in varie parti di Italia per ricostruire il sistema di consulenze e appalti pubblici banditi dall’Anas (che gestisce le arterie stradali del Paese), i cui vertici sono del tutto estranei alle indagini. Nell’inchiesta si ipotizzano, a vario titolo, i reati di corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta.
La Inver, società di cui Tommaso Verdini è manager, si occupa di consulenze ad aziende che partecipano a gare d’appalto per lavori pubblici. Secondo l’ipotesi accusatoria, Verdini, utilizzando la Inver, avrebbe facilitato le ditte a partecipare e vincere appalti con l’Anas, attraverso l’accesso a informazioni riservate (a cui avrebbe avuto accesso) sui bandi di gara, che a sua volta avrebbe appreso dai dirigenti Anas finiti nell’indagine, in cambio di denaro.
Come riporta Repubblica, nel decreto di perquisizione firmato lo scorso anno si legge che Tommaso Verdini, insieme ad altri indagati, avrebbe promesso a “pubblici ufficiali di Anas il loro intervento o comunque il peso politico istituzionale delle loro conoscenze per favorirne la riconferma in Anas in posizioni di vertice o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di società private o di organismi di diritto pubblico“.