Un nuovo insanabile conflitto si starebbe consumando in casa Windsor. L’eterno erede al trono è ormai diventato re con il nome di Carlo III ma il suo successore starebbe scalpitando nell’ombra. A confermare voci già emerse in passato sono fonti anonime consultate dal sito Daily Beast secondo le quali ci si attende che “al principe William sia assegnata più influenza e controllo” sulla monarchia. Proprio tali aspettative potrebbero essere causa di litigi tra padre e figlio in quanto il re è “allergico a chiunque gli dica cosa fare e William non è famoso per la sua delicatezza”.
In effetti, negli scorsi mesi sono emersi resoconti sul rapporto non idilliaco tra Buckingham Palace e Kensington Palace, la residenza ufficiale dei principi di Galles. Si tratta di tensioni che però raramente la stampa ufficiale di palazzo lascia trapelare essendo spesso imbeccata dagli stessi membri della famiglia reale e preferendo occuparsi invece delle vicende che riguardano il duca di Sussex Harry e la moglie Meghan.
Non è un caso quindi che sia un sito d’informazione americano a rivelare gli screzi tra il re e il suo primogenito. I contrasti si svilupperebbero su più fronti a partire dal modo di curare la comunicazione: più formali Carlo e la consorte Camilla, più casual William e la moglie Kate. Un altro elemento di differenza, nonché fonte di dissapori, si è reso manifesto nella gestione delle cause benefiche da parte dei reali. “Papà e Camilla non gradivano che William e Kate sottraessero attenzione da loro e dalle loro attività” racconta Harry nel suo libro scandalo “Spare – Il minore” aggiungendo che comparire al loro posto sulle prime pagine dei giornali “non poteva essere tollerato”.
L’erede al trono vorrebbe stabilire un approccio più attivo nel promuovere attività a finalità sociali. A proposito del suo impegno nel combattere la piaga dei senzatetto – solo in Inghilterra il numero dei senza fissa dimora è previsto aumentare di un terzo entro il 2024 – il principe William ha dichiarato di voler “fare un passo in più” citando come esempi la possibilità di “costruire case, fornire supporto per problemi di natura mentale e (aiuto) per il lavoro e per l’istruzione”.
Il principe di Galles dopo la morte della regina Elisabetta II ha poi dato prova di un approccio istintivo nella reazione agli scandali che hanno colpito la royal family scavalcando di fatto il padre. Ne è un esempio quanto avvenuto a novembre dell’anno scorso quando durante un ricevimento una storica dama di compagnia della compianta sovrana è stata accusata di aver chiesto con insistenza ad un’invitata di colore da dove provenisse “per davvero” scatenando nuove accuse di razzismo contro i Windsor. Senza attendere il padre o coordinarsi con lui, William ha chiesto scusa per l’accaduto affermando che “non c’è posto per il razzismo nella nostra società”. Agli inglesi questa sua caratteristica sembrerebbe piacere, al re molto meno.
Le voci di una richiesta di abdicazione di Carlo III, oggi settantacinquenne, a favore del figlio sono state sempre smentite ma le voci di un William impaziente continuano a rincorrersi. Una fonte anonima riportata nel libro “Endgame” di Omid Scobie sostiene che il primogenito “è ansioso di affermarsi come uomo indipendente, non sta lasciando al padre lo spazio che Carlo ha dato alla regina” mentre un amico dei reali avrebbe dichiarato al Daily Beast che l’erede “farebbe bene a non svegliare il mostro dagli occhi verdi”. Un riferimento alla celebre gelosia del re esacerbata dall’alto indice di gradimento per la giovane coppia espresso nei sondaggi dai sudditi di Sua Maestà.
Anche se i dissapori tra il sovrano e William non sarebbero al livello di quelli generati da Harry, i prossimi anni potrebbero mostare nuove fratture a Buckingham Palace. Come riassume Scobie “anche se ai funzionari di palazzo non piace parlarne, in particolare dopo l’incoronazione, la verità è che tutti sanno che William è il vero futuro della monarchia. Carlo è il ponte per arrivarci”. E il principe di Galles sembra avere molta fretta di attraversarlo.