La colpa è del super anticiclone di matrice africana che ormai da giorni, con la sua “cupola”, protegge dal maltempo tutta l’Europa mediterranea: il caldo anomalo che si registra soprattutto su colline e montagne è una sua diretta conseguenza ma ciò non sempre avviene in pianura e sulle zone costiere italiane del Nord e delle regioni tirreniche dove nubi basse, foschie e nebbie limitano l’aumento termico diurno. Per almeno altri tre o quattro giorni faremo i conti con una situazione meteorologica più tipica dell’autunno, poi aria fredda da nord riporterà le temperature su valori più consoni.
Dove fa più caldo
“In questi ultimi giorni del 2023 stiamo registrando temperature massime a dir poco folli, specie sulle zone di montagne dove a 1500 metri si toccano punte fino a 13/15°C“, spiega Mattia Gussoni, meteorologo de Ilmeteo.it. Proprio per il processo appena descritto, è significativo vedere che spesso c’è omotermia, ossia la costanza della stessa temperatura, tra zone costiere e pianeggianti e quelli collinari o di bassa montagna. Va ancora peggio per lo zero termico, quel valore dove la pioggia si trasforma in neve, che schizza praticamente ad altezze che si registrano d’estate e situato intorno ai 3.400 metri.
I valori sopra le medie del periodo dell’ultima decade di dicembre non sono una prerogativa soltanto italiana ma “fa molto caldo anche in Europa centrale con scostamenti dalla media ri riferimento anche di oltre 10°C tra Francia e Germania: detto in parole semplici, l’Inverno almeno per ora è letteralmente scomparso dal nostro continente”, sottolinea l’esperto. Fino alla fine dell’anno, quindi, sarà soprattutto il Sud Italia a riscontrare anomalie termiche diurne anche di 8°C superiori alle medie, fra 4 e 7°C al Centro Italia mentre al Nord saranno più contenute e comprese tra 2 e 5°C in più.
Quando arriverà la svolta
Per ritrovare una normalità climatica invernale si dovà ormai aspettare “la prima decade di Gennaio 2024 quando, grazia all’arrivo di correnti più fredde ed instabili in discesa dal Nord Europa, torneremo ad avere condizioni meteo climatiche più vicine alla norma del periodo”. Infatti, proprio in concomitanza di San Silvestro e Capodanno un cambiamento meteo dovrebbe farsi strada da nord con una diminuzione delle temperature che inizialmente interesserà soprattutto le regioni settentrionali per propagarsi successivamente al Centro-Sud (dal 2-3 gennaio).
Una perturbazione atlantica riporterà piogge e nevicate in montagna che con l’abbassamento dello zero termico inizieranno a cadere a partire dai 1.400-1.500 metri di quota sull’arco alpino, a quote più elevate sugli Appennini. Vista la distanza temporale non è ancora possibile stabilire con certezza quali saranno le regioni italiane più colpite dal maltempo ma sarà necessario attendere i prossimi aggiornamenti.