Dalla possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia più facilmente alle finestre d’uscita dilatate per chi usufruirà di Quota 103, la Manovra prevede diverse opzioni per coloro che riceveranno l’assegno previdenziale. La misura verrà approvata definitivamente dalla Camera prima della fine del 2023.
Pensionamenti anticipati
Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati il requisito anagrafico di Ape sociale e Opzione Donna viene stabilito rispettivamente a 63 anni e 5 mesi e 61 anni, con uno sconto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due per caregivers e lavoratrici con almeno il 74% di invalidità civile. Vengono poi agevolati i trattamenti di vecchiaia per i lavoratori completamente contributivi, quindi coloro che sono in attività dall’1 gennaio 1996, con la riduzione da 1,5 volte a 1 dell’assegno sociale rispetto alla soglia dell’importo pensionistico da maturare per usufruire del trattamento. In merito all’uscita anticipata a 64 anni e 20 di contribuzione ci sono delle novità. Per usufruire dell’agevolazione l’importo dell’assegno sociale per raggiungere la soglia obbligatoria per beneficiare della misura aumenta da 2,8 a 3 volte. Questa cifra scende a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per coloro che ne hanno più di uno.
Medici e infermieri
Si allargano le finestre per l’uscita anticipata del personale sanitario che includono medici, infermieri, dirigenti e per i dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Queste dagli attuali 3 mesi a 4 mesi per il 2025, a 5 mesi nel 2026, a 7 mesi nel 2027 e a 9 mesi a partire dal 2028. A medici e infermieri viene data la possibilità di ridurre l’assegno retributivo tramite l’allungamento della loro permanenza in servizio una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata. Sostanzialmente per ogni mese in più di lavoro il taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva verrà ridotto di un trentaseiesimo.
Rivalutazione e Quota 103
All’interno della Manovra viene poi modificato il meccanismo con penalizzazioni progressive che è stato introdotto dalla legge di bilancio 2023 con l’obiettivo di rivalutare le pensioni. Dal 2024 verranno tagliate di dieci punti le indicizzazioni per coloro che ricevono trattamenti che superano dieci volte il minimo. La cifra passerà quindi dal 32 al 22%. In merito a Quota 103 cambia il periodo di attesa per ottenere il primo rateo pensionistico una volta maturati i requisiti, infatti aumenterà a 7 mesi per i lavoratori privati e a 9 mesi per quelli del settore pubblico.