Il comandante in capo delle Forze Armate ucraine, Valery Zaluzhny, ha parlato in conferenza stampa – la prima dopo l’invasione della Russia del febbraio 2022 – delle prospettive di Kiev nel conflitto in corso con Mosca, degli errori commessi in questi quasi due anni di guerra e dell’imminente mobilitazione di altri uomini da schierare al fronte. Il generale, da mesi al centro di una disputa con il leader ucraino Volodymyr Zelensky, ha ammesso innanzitutto di aver commesso un grosso errore di valutazione: credere che le grandi perdite sul fronte russo avrebbero indotto il Cremlino a fare un passo indietro. Così non è stato, e Zaluzhny non ha risparmiato autocritiche verso il suo operato: “Il mio sbaglio più grande è stato di pensare che un numero così elevato di perdite inflitte al nemico avrebbe fermato chiunque. Ma non ha fermato la Russia” ha sottolineato il generale.
La conferenza stampa del capo di stato maggiore ucraino
Secondo un rapporto rapporto di intelligence Usa recentemente declassificato, Mosca avrebbe iniziato la sua invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 con 360.000 uomini. Da allora, secondo il rapporto, 315.000 truppe russe, ovvero circa l’87% del totale con cui ha iniziato la guerra, sarebbero state uccise o ferite. Impossibile determinare le perdite ufficiali sul fronte ucraino poiché secondo Kiev diffondere dei dati in merito potrebbe nuocere al morale delle truppe. Complessivamente, tuttavia, secondo il New York Times, sarebbero almeno 500 mila i soldati morti- russi e ucraina – nel conflitto che ha sconvolto l’Europa. Nel corso della conferenza stampa, Valery Zaluzhny ha inoltre ricordato che quella contro la Federazione russa sarà una guerra lunga: “Non mi stancherò di ricordare che c’è una guerra che si sviluppa secondo le sue leggi. Tutto ciò che accade in guerra dipende dalle azioni del nostro nemico” ha detto. “Capisco e so chiaramente che i nostri soldati al fronte stanno facendo il loro lavoro in condizioni estremamente difficili. È molto difficile per loro. Naturalmente, vorrei che le persone che si arruolano nell’esercito, e soprattutto quelle che sono già in servizio nell’esercito, capissero chiaramente quanto a lungo dovranno combattere”.
La mobilitazione
Insieme al Ministero della Difesa, ha poi aggiunto, “abbiamo concordato un tempo di 36 mesi, sperando in due condizioni. Primo, che non ci sia un’escalation al fronte. In secondo luogo, che queste persone vengano sostituite entro 36 mesi. Come recentemente riportato dal Financial Times, i capi dell’esercito ucraino hanno chiesto a Volodymyr Zelenskyy di mobilitare fino a 500.000 persone in previsione, appunto, di una lunga guerra di logoramento. Anche se Zaluzhny non ha voluto diffondere cifre precise in merito: “Come comandante in capo, non opererei mai con questi numeri. Siamo consapevoli dei volumi di mobilitazione dichiarati in Russia e dichiariamo i nostri. E credetemi, la Russia cambierà i suoi numeri” ha affermato il generale ucraino. Zaluzhny si è inoltre detto soddisfatto delle armi e munizioni giunte dall’occidente per contrastare l’invasore russo: “Non sono rimasto deluso dal livello di dotazione di armi che avevamo nel 2023. Sì, certo, era incompleta, ma almeno ci permetteva di condurre con fiducia le operazioni di combattimento“. E sulle prospettive per il 2024, il generale ha rimarcato il fatto che “il 2024 deve essere diverso dal 2023. Abbiamo già trovato il 90% delle soluzioni per agire in modo più efficace l’anno prossimo e, soprattutto, salvare le persone“.