Gennaio 2010. Alla guida del suo quarto governo, Silvio Berlusconi si impegna con il presidente russo Vladimir Putin a comprare il primo esemplare del suv Uaz Patriot uscito dallo stabilimento di Vladivostok se questo viene stato completato, a tempo di record, entro la fine del 2009. Si tratta di una jeep italo-russa, un 2300 diesel, dotato di tutti gli optional e frutto di una collaborazione con la Fiat. A vincere la scommessa è il leader del Cremlino, il Cavaliere paga pegno e acquista un modello grigio chiaro metallizzato collaudato e consegnato personalmente dallo ‘zar’. Una chicca, a testimonianza del legame tra i due presidenti: un modello “dedicato” con numero 001 sulla targhetta e motore Iveco. Oggi, dicembre 2023, dopo anni di silenzio, sappiamo che fine ha fatto quel suv.
La jeep “Uaz Patriot” del presidente Berlusconi è infatti spuntata nell’ultima dichiarazione dei redditti di Ignazio La Russa. Nei documenti presentati lo scorso 12 dicembre si scopre infatti che nel portafoglio del presidente del Senato c’è l’autovettura Uaz di cavalli fiscali 22 e immatricolata nel 2010. Il mezzo risulta però venduto: secondo quanto filtra da ambienti vicini all’ex ministro della Difesa, la cessione è legata al mancato utilizzo e alla mancanza di pezzi di ricambio.
Tornando a quei giorni di inizio 2010, Berlusconi acquistò il suv per 13 mila 500 euro (circa 520 mila rubli), con uno sconto del 10 per cento sul prezzo di listino (preteso indiscutibilmente dallo stesso Putin), per poi regalarlo a La Russa. Un modello con sedili e rivestimenti interni in velluto, finestrino apribile sul tettuccio, specchietti retrovisori azionabili e regolabili a distanza e riscaldamento sotto i sedili, ricordano le cronache dell’epoca. E ancora: antinebbia, retrovisori riscaldati, alzacristalli elettrici e cerchi in lega da 16 pollici.
“Stamattina ho parlato di questo con La Russa, il quale mi ha detto che aveva intenzione di comprare un suv. Allora, in diretta, gliela ho regalata”, il racconto del Cav risalente al 23 aprile del 2010. Di conseguenza, La Russa decise di di devolvere in beneficenza l’equivalente valore in denaro: “Guiderò personalmente il suv italo-russo sulle colline dell’Etna o del Monte Rosa, dove trascorro qualche giorno delle mie vacanze estive e natalizie”. Con la vendita del jeep italo-russo certificata dall’ultima dichiarazione dei redditi, il parco auto della seconda carica dello Stato comprende una ‘Fiat 500’ immatricolata nel 2010 e una ‘Jaguar’ immatricolata nel 2019.