Meteo, tra quattro giorni cambia tutto: arrivano pioggia e neve

Meteo, tra quattro giorni cambia tutto: arrivano pioggia e neve

L’anticiclone africano non molla la presa. Una vasta area di alta pressione abbraccia praticamente tutta l’Europa mediterranea con le perturbazioni costrette a scorrere a latitudini elevate. In concomitanza della fine del 2023, però, ecco che la stasi atmosferica verrà meno a causa dell’ingresso di un vortice ciclonico che porterà piogge, acquazzoni, temporali e nevicate a bassa quota. Le condizioni meteo, quindi, peggioreranno specialmente tra il 31 dicembre e il primo gennaio 2024.

Cosa succede con l’alta pressione

Le immagini sempre aggiornate del satellite non mostrano nubi significative sul nostro Paese ma anticiclone, d’inverno, non significa sempre sole e bel tempo: quel colore grigiastro mostrato dal Meteosat si riferisce a nubi basse, foschie e nebbie presenti in maniera massiccia in Valpadana ma anche tra Liguria e alta Toscana e sulle coste tirreniche centro-meridonali. Su queste aree le temperature massime non riescono a salire più di tanto a differenza delle zone adriatiche e delle altre aree del Sud dove il sole e le belle giornate la fanno da padrona con valori diurni che sfiorano, in molti casi, i 20°C. L’alta pressione rimarrà ben salda per almeno altri quattro giorni e fino al 29 dicembre prima di un deciso cambiamento meteo.

La svolta: arriva il vortice

La data da segnare sul calendario è quella di sabato 30 “quando una perturbazione atlantica dalla Francia si dovrebbe tuffare sul Mediterraneo provocando un rapido peggioramento del tempo con piogge al Nord e al Centro e in spostamento verso il Sud”, afferma Antonio Sanò, direttore de Ilmeteo.it. L’esperto spiega che la perturbazione “sarà collegata a un ciclone che si posizionerà sul Mar Tirreno e che condizionerà il tempo sull’Italia quantomeno fino al giorno di Capodanno. Oltre alle piogge tornerebbe addirittura la neve sulle Alpi, anche sotto i mille metri di quota”. Le zone più colpite dal maltempo sarebbero le regioni settentrionali e quelle centrali tirreniche, più protette le adriatiche e il Sud dove, comunque, il cambiamento dovrebbe essere molto rapido e senza fenomeni degni di nota.

Quanto accadrà avrà il merito, comunque, di ripulire l’aria dagli inquinanti che con l’alta pressione stagnano maggiormente nelle grandi città e l’arrivo di freddi venti da nord spazzerà foschie e nebbie.

La tendenza successiva

Dopo il passaggio della perturbazione i modelli matematici sono discordanti: alta pressione dal 2 al 5 gennaio per quello americano, periodo di bel tempo limitato soltanto a un paio di giorni tra il 2 e 3 gennaio secondo quello europeo prima dell’arrivo di una forte discesa fredda dal Nord Europa con risvolti importanti per il nostro Paese.

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