Pagare il bollo auto, cioè la tassa regionale su autoveicoli e motoveicoli immatricolati, è un obbligo verso cui prestare molta attenzione per non “incappare” in sanzioni per mancato pagamento e, soprattutto, nella cancellazione dal Pubblico registro automobilistico (Pra) e conseguente ritiro della carta di circolazione e targa del veicolo, nei casi più gravi.
Quindi meglio segnarsi sul calendario la data di pagamento (solitamente la scadenza è ad aprile, agosto e dicembre) seguendo le regole descritte in un precedente articolo de IlGiornale.It; ma cosa succede se in caso di mancato pagamento di questo tributo locale? Il bollo auto non pagato va in prescrizione?
Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Prescrizione del bollo
Gli adempimenti fiscali per i contribuenti sono tanti e può succedere che tra le varie scadenze il bollo auto sfugga dalla mente finendo nel “dimenticatoio”, magari perché la si usa poco l’auto o è addirittura ferma (il bollo auto va pagato sia che la vettura sia circolante che non).
Nella maggior parte dei casi arriverà da parte del titolare del tributo (cioè la Regione in cui è immatricolata la vettura) la richiesta del pagamento, ma nel caso in cui questa richiesta arrivasse dopo un po’ di tempo è necessario verificare se la richiesta del bollo sia giusta o se siano scattati i termini di prescrizione.
Anche questo tributo è soggetto a prescrizione i cui termini sono addirittura più brevi rispetto ad altre tasse; si parla, difatti, di tre anni ma con alcune eccezioni (alcune regioni hanno termini più lunghi) e con calcoli specifici.
La prescrizione va calcolato a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa sarebbe dovuta essere pagata, sino al 31 dicembre del terzo anno ; quindi, se ci si è scordati del bollo di maggio 2020, i tre anni scattano dal primo gennaio 2021 e finiscono il 31 dicembre 2023.
Superata questa data, se dovesse arrivare una richiesta di pagamento, questa potrebbe essere illegittima sempre avendo cura di controllare che non siano arrivati solleciti di pagamento.
Come pagare gli arretrati
Quando ci si accorge di essersi dimenticati del bollo la cosa migliore da fare, logicamente, è sanare la propria posizione. Per pagare le sanzioni in misura ridotta, difatti, c’è il ravvedimento operoso e nel caso in cui si provvedesse al saldo degli importi dovuti entro i 14 giorni successivi la scadenza la sanzione pari allo 0,1% dell’imposta per ogni giorno di ritardo, più gli interessi di mora calcolati; invece:
- Tra il 15° e il 30° giorno di ritardo la sanzione ammonta all’1,50% dell’importo originario più interessi dello 0,2%;
- Tra il 30° e il 90° giorno di ritardo la sanzione ammonta all’1,67% più interessi dello 0,2%;
- Superati tre mesi ed entro un anno la sanzione ammonta al 3,75%.
Dopo 2 anni dalla scadenza la sanzione salirà al 30% dell’importo dell’imposta dovuta, più l’1% di interessi per ogni semestre maturato.