Nuovo Codice rosso in azione a Breno, in Valle Camonica, nel Bresciano. Un uomo di trentacinque anni è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver perseguitato l’ex fidanzata. “Ti brucio con l’acido”, la minaccia di morte nei confronti della trentatreenne. Si tratta della prima applicazione in provincia di Brescia dell’arresto con flagranza in differita previsto dalle nuove misure introdotte dal disegno di legge che porta la firma del ministro Roccella.
Secondo quanto ricostruito da Qui Brescia, il trentacinquenne non aveva accettato la fine della relazione con l’ex. La persecuzione è iniziata subito dopo la rottura. Secondo la denuncia presentata dalla vittima, l’uomo ha minacciato di rovinarla, di bruciarla con l’acido e di farle fare la stessa fine di altre donne vittime di violenza. L’uomo ha iniziato a mandarle una serie di messaggi contenenti diverse intimidazioni: a quel punto la giovane, disperata, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Breno, che hanno proceduto con l’arresto. Il trentacinquenne dovrà comparire davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia per l’udienza di convalida. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alessio Bernardi.
Il caso di Breno arriva dopo quanto registrato nella giornata di sabato a Taranto, dove due uomini sono stati arrestati per lo stesso reato. Nell’ambito di controlli finalizzati alla tutela delle vittime dei reati ricompresi nel Codice rosso, i carabinieri hanno arrestato un trentaquattrenne a Laterza e un quarantatreenne a Crispiano: il primo perseguitava la ex convivente con una serie di condotte oppressive, il secondo invece la moglie con vessazioni, fisiche e verbali, da lungo tempo.
Il Codice rosso è stato rafforzato dal governo Meloni lo scorso 22 novembre dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Un caso di cronaca nera che ha scosso l’opinione pubblica e che ha spinto la politica a reagire come veemenza. Il testo in prevede l’ammonimento, il braccialetto elettronico e la distanza applicabili anche ai cosiddetti reati spia, ma soprattutto l’arresto in flagranza differita per chi viene individuato – in modo inequivocabile – come autore di atti persecutori. Il Codice rosso potenziato risponde all’esigenza di dare un segnale concreto di reazione delle istituzioni di fronte ai tanti casi di cronaca registrati negli ultimi mesi: inasprimento delle pene, rafforzamento di misure preventive e prevenzione primaria da fare nelle scuole.