Sistemata la manovra, che dopo il via libera del Senato si prepara al voto della Camera venerdì, il governo apre il cantiere Milleproroghe. Il tradizionale provvedimento di fine anno che allunga i tempi per norme, versamenti e discipline di ogni genere, è atteso nell’ultimo consiglio dei ministri dell’anno, in programma giovedì, insieme a 4 decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello sull’Irpef. Il lavoro sul Milleproroghe vede al centro il dossier Superbonus: è sul tavolo la proposta di una Sal (certificazione sulla stato avanzamento lavori) straordinaria senza proroghe né oneri che permetterebbe a molti condomini di non perdere l’agevolazione. Ma al Ministero dell’economia prima di qualunque mossa si attendono le ultime proiezioni sui costi dell’incentivo, che a novembre aveva già sfondato i 96 miliardi. Ma Forza Italia, con in testa il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in foto) tiene alto il pressing. Un altro tema a cui si guarda è quello delle pensioni. Sul tavolo c’è ancora l’ipotesi di alzare ulteriormente la soglia di vecchiaia per i medici, portandola a 72 anni (dai 70 previsti in legge di bilancio). C’è poi il tema dello smart working: con il decreto anticipi il lavoro agile è stato prorogato, fino al 31 marzo, ma solo nel settore privato, sia per i fragili che per i genitori di under14. Resta invece il nodo del pubblico, dove lo smart working attualmente è consentito (fino al 31 dicembre) solo ai lavoratori fragili: ma si tratta di un intervento oneroso e appare al momento difficile. E si moltiplicano gli appelli per rinviare scadenze imminenti: i consumatori chiedono di posticipare la fine del mercato tutelato del gas (che terminerà il 10 gennaio) sulla scia di quanto fatto per quello dell’elettricità. Da più parti, infine, arriva la richiesta di prorogare le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici.