Il 29 dicembre 2013 la vita di Michael Schumacher cambiava per sempre con l’incidente l’incidente sulle Alpi francesi di Méribel. Da quel momento l diktat di riservatezza imposto in questi anni dalla famiglia ha protetto al meglio Schumi dalle speculazioni ma ha anche impedito di conoscere le reali condizioni del campione, da sempre avvolte da un alone di mistero.
A pochi giorni dal decennale di quel tragico giorno, il Corriere della Sera ha fatto il punto sulle condizioni di salute dell’ex pilota della Ferrari. Come sottolineato da Giorgio Terruzzi, sulle sue condidizioni vige sempre il massimo riserbo. Di sicuro si sa che Schumi respira autonomamente, che i fisioterapisti lavorano per fargli mantenere un tono muscolare sufficiente, ma anche che è immobile e che non parla. E che soprattutto la famiglia gli è sempre accanto: la moglie Corinna e i figli Gina Maria e Mick gli parlano, ma sanno fino a che punto possono essere ascoltati.
Nelle scorse settimane si era tornato a parlare di Schumacher in seguito a un’inchiesta giornalistica dell’ARD, la principale emittente radiotelevisiva pubblica tedesca, che si soffermava su due aspetti chiave dell’incidente: l’imprudenza del campione tedesco, avventuratosi fuoripista con gli sci in condizioni di innevamento non sufficienti, e un’errata valutazione delle sue condizioni da parte dei soccorritori, che avrebbero cambiato rotta durante il trasporto in elicottero perdendo minuti preziosi. Ma non solo anche Jean Todt, è tornato a parlare dell’amico nel corso di un’intervista rilasciata all’Équipe. Parole di lucido realismo quelle pronunciate dall’ex presidente della Fia, che all’intervistatore che gli aveva chiesto se sentiva la mancanza di Schumi, ha risposto così: “No, non mi manca, ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui c’è”.
Discorsi e valutazioni, che lasciano il tempo che trovano ma soprattutto non possono cambiare la realtà degli ultimi 10 anni. In questo lasso di tempo, come spiega il Corriere della Sera, Corinna ha venduto i beni di famiglia superflui, come l’aereo, le ville sulle Alpi francesi e in Norvegia, investendo tutto nella residenza di Gland, in Svizzera, dove è stata allestita la clinica privata che ancora oggi lo assiste giorno e notte.
Intanto la tragica ricorrenza di venerdì prossimo sarà seguita da una decisamente più lieta, seppur malinconica: il 3 gennaio, infatti, Schumacher compirà 55 anni. Lo farà circondato dall’affetto dei suoi cari e dei tantissimi appassionati di motori che portano ancora nel cuore le fantastiche imprese di una delle più grandi leggende della F1.