Vanessa Ballan, la giovane cassiera di un supermercato del Trevigiano, uccisa dal suo ex amante a 27 anni, era già stata vittima di un altro stalker. Anche in quell’occasione, aveva denunciato il suo persecutore, che l’aveva presa per il collo sul cancello di casa perché rifiutava le sue avances. Tuttavia, all’apertura del processo, Vanessa aveva deciso di ritirare la querela. Era l’ottobre 2022; poco più di anno dopo, la tragica morte per mano di un altro uomo, l’ex amante Bujar Fandaj.
L’accaduto
Tutto ebbe inizio nell’estate del 2021, quando un uomo di 49 anni di origine marocchina, cliente del supermercato in cui lavorava Vanessa, se ne invaghì cercando in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Così, tra le corsie dell’Eurospin riuscì – con il pretesto di segnalarle un fantomatico furto – ad ottenere il suo numero di telefono. Da quel momento, il 49enne non smise mai di tampinarla, mandandole messaggi su WhatsApp per chiederle un appuntamento.
Messaggi e chiamate che si fecero sempre più insistenti fino a trasformarsi in un vero e proprio incubo per Vanessa, la cui vita per due lunghe settimane – tra il 22 luglio e il 4 agosto – venne resa impossibile. L’uomo, infatti, iniziò ad aspettarla più volte nel parcheggio dell’Eurospin; poi, iniziò anche a seguirla fino a sotto casa sua. Il tutto culminò con un’aggressione fisica, datata 4 agosto 2021; fu quel giorno che lo stalker la prese per il collo vicino al cancello di casa.
La denuncia (poi ritirata) e il processo
A seguito dell’aggressione fisica, l’allora 26enne decise di andare a denunciare l’uomo nella stazione di Riese; esattamente la stessa in cui si sarebbe recata due anni dopo per denunciare l’ex amante – e poi assassino – kosovaro. La querela di Vanessa era sfociata ben presto in un processo a carico del 49enne e, nonostante la giovane donna avesse espresso la volontà di ritirare la denuncia già prima dell’udienza preliminare, il pm (un magistrato diverso dal secondo caso di stalking) trattandosi di atti persecutori decise comunque di proseguire con l’azione penale. Dunque, chiese ed ottenne il rinvio a giudizio dell’uomo.
Tuttavia, durante la fase dibattimentale, Vanessa Ballan ritirò nuovamente la querela, portando il giudice a chiudere il processo con una sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela. Il motivo alla base del ritiro della querela? A quanto pare, ci sarebbero state motivazioni personali. Probabilmente, la 26enne avrebbe soltanto voluto intimidire il suo stalker per convincerlo a lasciarla in pace, come poi di fatto accadde. Sarebbe stato due anni dopo, l’amore malato di un altro uomo – anche lui conosciuto al supermercato – a strapparle per sempre il sorriso.