“Tecniche di manipolazione”. Cosa c’è dietro l’impero creato da Chiara Ferragni

"Tecniche di manipolazione". Cosa c'è dietro l'impero creato da Chiara Ferragni

Mentre la Procura di Milano fa il suo corso con un’inchiesta sempre più ampia sulle operazioni commerciali di Chiara Ferragni, continua il “silenzio stampa” da parte della nota influencer e del marito, Fedez, con una fuga di follower sempre più evidente come mostrano i numeri e il grafico di Not Just Analytics, è il caso di analizzare come mai milioni di persone si siano fatte ammaliare dalle sponsorizzazioni della 36enne nata a Cremona grazie ad alcune e precise tecniche di manipolazione messe in campo.

Cosa ha smosso la Ferragni

A parlare della tematica è intervenuto a Radio Radio il professore Alberto Contri, docente di Comunicazione Sociale presso l’Università Iulm di Milano. “Dal punto di visa strettamente della comunicazione è anche interessante vedere le migliaia e migliaia di post che vengono fuori dappertutto. Uno molto divertente dice che non esisterebbero gli influencer se non ci fossero i deficienters”, esordice il professore, spiegando il modo in cui molti influencer hanno iniziato a far leva sul pubblico. “In sostanza, significa che questi personaggi sono cresciuti a dismisura perché molta gente ha un desiderio estremo di poter vivere nello stesso modo, quindi vanno dietro alle promozioni di magliette, borse e vestiti che costano migliaia di euro. Sostanzialmente sono dei sogni e su questo la Ferragni ha costruito il suo impero.

Quanto accaduto, però, con il caso del pandoro Balocco e la beneficienza ai bambini dell’Ospedale Regina Margherita ha fatto scattare l’effetto opposto, ossia dei follower che si sono sentiti traditi da un comportamento che non si aspettavano, fuggendo in massa. Contri spiega che questa condizione è “estremamente volatile perché in questo momento l’impero fatto da una reputazione di like, improvvisamente” inizia a disgregarsi e “lo scivolone su una buccia di banana gigantesca la dice lunga“.

Cos’è la “crisis management”

Subito dopo la figuraccia, però, ecco che scatta un altro fenomeno che mette in atto la Ferragni partendo dal presupposto che spiega il docente di Comunicazione Sociale. “Se si pensa all’invidia iniziale che diventa desiderio di far parte di questo mondo, quando si scopre che questi hanno fregato i soldi ai poveracci, la gente si incavola seriamente e si scatena – afferma Contri – A questo punto scatta un altro fenomeno, gestito da agenzie specializzate, chiamato “crisis management”, ossia come gestire questo crollo di reputazione. Ecco che l’esperto prende in causa anche il video che fede Soumahoro per invogliare la gente a ricredersi e ottenere il loro perdono. “In questo modo vediamo sia la Ferragni che Soumahoro mettersi una camicetta grigia, senza trucco e con aria dimessa, sperando di recuperare mostrandosi tristi e pentiti. Secondo me, dal punto di vista del crollo dei followers è una vera tragedia“.

“Miseria senza confini”

Alla trasmissione radiofonica è intervenuto anche il professore Giovanni Vanni Frajese, endocrinologo e Docente all’Università degli studi del Foro Italico, che ha giustamente puntato il dito contro la finta beneficienza, finta perché a chi aveva davvero bisogno di denaro andavano soltanto le briciole di un’enorme e ricca operazione commerciale. “Nel momento in cui personaggi famosi che hanno milioni di followers e conducono una vita di una semplicità imbarazzante perché non lavorano e non producono niente facendo i loro video grazie ad accordi commerciali, quindi una condizione di estremo benessere ma anche di estrema fortuna, vedere che utilizzano la beneficienza per ingrossarsi ulteriormente le tasche, a livello umano è una miseria senza confini“.

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