Una telefonata è intercorsa tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu in questa antivigilia natalizia di guerra sul fronte mediorientale. La Casa Bianca riporta che i due leader hanno avuto una lunga e cordiale interlocuzione sugli ultimi avvenimenti in corso per la guerra tra Gaza e Israele. Una versione confermata anche dall’ufficio di Netanyahu, che ha sottolineato come da parte del premier israeliano ci sia stata la rimarcazione del fatto che lo Stato ebraico “continuerà la guerra fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi“. Il principale, come già dichiarato in più di un’occasione, è l’eliminazione di Hamas e di tutti i suoi vertici. Ma prima, come priorità massima, lo Stato ebraico vuole riportare a casa vivi gli ostaggi ancora nelle mani del gruppo terroristico dallo scorso 7 ottobre.
Inoltre, da parte di Israele c’è stato “Apprezzamento per la posizione degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza” Onu, in riferimento alla posizione adottata da Washington per evitare l’adozione di una richiesta vincolante dell’esecutivo Onu per un cessate il fuoco a Gaza. Nei giorni scorsi da parte di Hamas c’è stato un rifiuto a una tregua di una settimana in cambio di 40 ostaggi proposta da Israele: la Palestina chiede uno stop per tutte le ostilità e non si accontenta di una tregua, quindi la guerra procede con tutto il suo carico di morte e di terrore. “Ho avuto una lunga conversazione con Netanyahu oggi, è stata una conversazione privata. Non ho chiesto il cessate il fuoco“, ha dichiarato Biden.
Intensi raid aerei si sono verificati nelle ultime ore nella zona di Gaza City. All’indomani del voto Onu, Israele ha ampliato le operazioni di terra ad altre aree delle Striscia di Gaza. Tutto questo, mentre l’Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Gibilterra, e quindi il Mediterraneo, se gli Usa e i loro alleati continueranno a commettere “crimini” nella Striscia di Gaza. L’Idf, che per il momento ha visto cadere sul campo 144 i soldati, ha fatto sapere che sta continuando ad operare a tutto campo in zona palestinese. Nel corso di un’operazione nel sobborgo di Bakshi di Gaza City, ha riferito il portavoce militare, è stato scoperto “un deposito di armi nascosto in scatole di giocattoli di una scuola materna“. Invece, nel sobborgo di Issa, aerei israeliani e forze di terra hanno “eliminato decine di terroristi“. Operazioni si sono svolte anche nel campo profughi di Shati, nel nord, dove “sono stati uccisi tre terroristi“.