Quando si parla di film di Natale spesso si parla soprattutto di quelle pellicole che riescono a restituire la magia del periodo natalizio o di quelli che sono riusciti a diventare dei veri e propri classici. Ma nell’ampissima produzione legata ai film di Natale ci sono anche lungometraggi che sono lontani dal poter essere considerati film di successo o anche solo bei film. Di seguito, allora, ecco dieci film che non sono stati all’altezza delle aspettative o che, più semplicemente, sono effettivamente brutti.
I film di Natale da dimenticare
Lo schiaccianoci 3D
Ci sono poche storie che riescono a rimandare immediatamente la magia del periodo natalizio come quella de Lo schiaccianoci, una storia che purtroppo non riesce a trovare una giusta trasposizione cinematografica che renda giustizia al materiale originale. Nel 2010 al cinema arrivò Lo schiaccianoci 3D, pellicola che puntava proprio a rendere la storia e il tema musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij più universali e conosciuti anche dal pubblico dei più giovani. Con un cast eccezionale, che includeva John Turturro e il Nathan Lane visto recentemente nella serie tv Only murders in the building, e un budget da grande produzione, Lo schiaccianoci 3D aveva tutte le carte in tavola per diventare un nuovo classico di Natale. Invece il risultato è un film a tratti imbarazzante, che non rende giustizia né alla storia originale né al talento degli artisti in scena.
In vacanza su Marte
I cosiddetti cinepanettoni hanno sempre ricevuto un’accoglienza arida da parte della critica, ma spesso sono riusciti ad andare comunque incontro al gusto del pubblico, diventando dei veri e propri successi e, anche, parte della storia del nostro cinema. Lo stesso non si può dire di In vacanza su Marte, pellicola diretta da Neri Parenti e uscita nel 2020. In vacanza su Marte vede Christian De Sica indossare i panni di un uomo che vuole sposare una ricca ereditiera e che, ancora legato legamente alla ex moglie, decide di organizzare il matrimonio su Marte, dove non c’è giurisdizione. Peccato che il suo viaggio venga “rovinato” dalla presenza del figlio che, a causa di un incidente nello spazio, invecchia velocemente (Massimo Boldi). Il problema di In vacanza su Marte è che si tratta di un film fermo agli anni Novanta, che non ha nulla da dire e che odora di vecchio e di già visto. Un mero esercizio di stile che non ha convinto nessuno.
Natale in affitto
Natale in affitto, sulla carta, dovrebbe essere una commedia calorosa e romantica da vedere durante il periodo delle festività natalizie. Il risultato, invece, è un racconto un po’ inquietante e a tratti senza senso. Protagonista è Ben Affleck, che interpreta un uomo ricco ma solo, che non ha una famiglia con cui passare il Natale. Così l’uomo decide di “affittare” in toto una famiglia proletaria, “costringendoli” a fare tutto quello che gli passa per l’anticamera del cervello, dietro il “ricatto” di un assegno da incassare. Della famiglia fa parte anche Christina Applegate, che all’inizio sembra l’unica a rendersi conto dell’assurdità della situazione, salvo poi innamorarsi del protagonista quasi senza continuità logica. In Natale in affitto ci sono davvero dei momenti al limite del trash, che dovrebbero aver lo scopo di far ridere lo spettatore, ma invece lo lasciano basito in poltrona, a domandarsi cosa abbia visto o perché abbia sprecato il proprio tempo con un tale lungometraggio.
The family man
Sicuramente non è tra i film di Natale peggiori che siano mai stati realizzati e per alcuni The family man è il classico da rivedere ogni anno. Tuttavia il film con Nicolas Cage ha una pecca imprescindibile: scimmiotta un po’ troppo i temi e le atmosfere di un capolavoro come La vita è meravigliosa. La storia è quella di un uomo che scopre, a mo’ di Sliding Doors, come sarebbe stata la sua vita se avesse scelto l’amore al posto della carriera. La messa in scena però è piatta e non si riesce mai davvero ad entrare in empatia col protagonista, che non ha nemmeno un vero e proprio arco di redenzione e/o trasformazione e che risulta a tratti persino detestabile, quindi in totale disarmonia con i sentimenti che qualsiasi pellicola di Natale dovrebbe suscitare in chi guarda.
Conciati per le feste
Quest’anno su Prime Video è arrivato il film con Eddie Murphy Buon Natale da Candy Cane Lane, che prende il via quando il protagonista entra in competizione con il suo vicino di casa per vincere il concorso per la miglior casa addobbata del quartiere. Un concetto simile a quello che riempie la diegesi di Conciati per le feste, film di Natale con Matthew Broderick e Danny DeVito che, a dispetto del cast eccezionale, è uno di quei film che finiscono velocemente nell’oblio. La trama si concentra davvero solo sul fatto che i due protagonisti sono disposti a tutto per di dimostrare di essere i più bravi a decorare le proprie ville, con dispetti e scherzi che farebbero impallidire anche il più discolo dei bambini.
Holiday Heist – Mamma ho visto un fantasma
Forse non tutti sanno che la saga cinematografica di Mamma ho perso l’aereo – in lingua originale Home Alone – non si ferma ai primi due capitoli con protagonista Macaulay Culkin, ma prosegue con altre pellicole che non solo non hanno avuto successo, ma sono stati dei veri e propri fallimenti, che quasi nessuno ha visto e i pochi che li hanno visti li hanno dimenticati in breve tempo. Holiday Heist è il quinto film della “saga” e segue le avventure di un altro bambino di otto anni, Finn Baxter, che deve affrontare un trasloco dalla solare California al più uggioso Maine. Convinto che la nuova casa sia infestata, il bambino mette su tutta una serie di trappole con la speranza di poter catturare il fantasma: peccato che le trappole non servano a catturare l’anima di un trapassato, ma un gruppo di ladri. Il quinto capitolo di Mamma ho perso l’aereo è un film che sembra non avere alcun aspetto positivo: non c’è niente di originale o di accattivante e persino la recitazione sembra essere a livello amatoriale.
Credo a Babbo Natale
Credo a Babbo Natale è un film che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere una commedia romantica a sfondo natalizio, che tuttavia ha elementi davvero strani, quasi fuori luogo. La storia segue Lisa e Tom, due persone adulte che si incontrano e si innamorano. Il loro rapporto pressoché idilliaco, però, viene distrutto quando Lisa scopre che l’uomo di cui è innamorata non solo è ossessionato dal Natale ma è davvero convinto dell’esistenza di Babbo Natale. Si tratta di una pellicola che, a onor del vero, non avanza chissà quale pretesa artistica e sarebbe anche scorretto da parte dello spettatord aspettarsi altro: ma sarebbe lecito aspettarsi almeno un po’ di romanticismo senza lati inquietanti o davvero poco credibili, persino per un film di Natale.
Home Sweet Home Alone – Mamma ho perso l’aereo
Per Home Sweet Home Alone vale lo stesso discorso che si è già fatto nel paragrafo dedicato a Holiday Heist: si tratta cioè di una pellicola che non mostra alcuno sforzo creativo e che è solo l’ennesimo tentativo da parte di Hollywood di spremere un format di successo come quello del primo e del secondo Mamma ho perso l’aereo, cercando di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Inoltre questa pellicola – incentrata su una coppia che vuole rubare un vecchio e prezioso cimelio a un bambino – si inserisce anche in quella corrente tutta hollywoodiana per cui si cerca di fare dei soldi sull’effetto nostalgia del pubblico, riproponendo reboot e remake di film che hanno fatto la storia. Il risultato? Un film di cui non importa niente a nessuno e che è finito anch’esso nel dimenticatoio a tempo di record.
Pups Alone
Rimanendo sempre nell’argomento Mamma ho perso l’aereo, bisogna riconoscere all’industria del cinema l’impegno nel voler sfruttare al massimo quella determinata struttura narrativa, dando vita, nel 2021, a un film dal titolo Pups Alone in cui sono i cani del protagonista a difendere la casa del loro padrone mentre il loro vicino ha assoldato dei ladri provetti (ma alquanto inetti) per rubare una preziosa invenzione. Inutile quasi sottolineare la poca sensatezza di questa operazione, che sembra davvero la concretizzazione della metafora legata al raschiare il fondo del barile. La storia è debole e il ritmo è davvero altalenante, tanto che persino le gag che si dipanano lungo il film non risultano affatto divertenti.
In fuga con Babbo Natale
C’è da dire che non è solo Hollywood a cercare di sfruttare un successo per cercare di guadagnare senza sforzarsi troppo a livello produttivo e creativo. Su Netflix, infatti, è appena arrivato In fuga con Babbo Natale, pellicola che non è altro che il remake italiano di quel piccolo gioiello francese che è Un amico molto speciale. In questo caso non ci troviamo davanti a un film obiettivamente brutto, quanto piuttosto davanti a un film di cui non si sentiva particolarmente la necessità. La storia segue il piccolo Antonio che, con la speranza di poter visitare la stella dove pensa sia volato suo padre, comincia a seguire un Babbo Natale sui generis (Giampaolo Morelli), che però non è altro che un ladro che deve portare a termine un colpo nella notte della Vigilia per poter avere salva la vita. In fuga con Babbo Natale non è un brutto film e in qualche modo riesce anche ad essere di intrattenimento, anche se spesso scivola in situazioni fin troppo surreali per essere credibili. Il punto è che sembra essere uno di quei film destinati ad essere dimenticati dopo essere stati visti.