Il kosovaro Fandaj Bujar è l’unico indiziato per la morte di Vanessa Ballan, uccisa con 7 coltellate nella sua abitazione in provincia di Treviso. A suo carico sono emersi “Plurimi, univoci e gravi indizi di colpevolezza“. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del comando provinciale di Treviso su indicazione della procura competente. Le prime prove sono arrivate dalla visione delle telecamere di sorveglianza della zona registrate subito dopo la scoperta dell’omicidio.
In alcuni frame, infatti, si vede l’uomo con abiti “simili a quelli sequestrati dall’indagato al momento del fermo e con corporatura compatibile, ripreso mentre si aggirava nei pressi dell’abitazione della vittima la mattina del 19 dicembre, con una borsa scura (la stessa sequestrata dai militari dell’Arma)“. Nelle immagini si vede il kosovaro che scavalca la recinzione di casa di Vanessa Ballan ed entra in casa, una prova schiacciante della sua colpevolezza. Nelle ricerche successive all’omicidio attorno all’abitazione dove si è consumata la tragedia è stato anche rinvenuto il coltello riconducibile a Bujar, che l’omicida ha utilizzato per sfondare la portafinestra e fare irruzione nell’abitazione. Infine, “il coltello con manico di legno e lama di 20 cm ritrovato nel lavello della cucina parzialmente lavato e anch’esso sottoposto a sequestro“, è compatibile con un altro ritrovato nella borsa degli attrezzi dell’omicida ed è apparentemente della stessa serie di quelli ritrovati a casa di Fandaj.
Il gip ieri ha convalidato il fermo per il kosovaro, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Non era ancora in grado di rispondere, è ancora molto confuso. C’è ancora tutto da valutare. I contorni della vicenda sono ancora da definire, il pubblico ministero sta ancora svolgendo indagini e ci attende ancora molto lavoro da fare. C’è massima disponibilità dalle due parti, chiaramente ognuna nei propri ruoli“, hanno detto gli avvocati che lo stanno seguendo. Per lui è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in quanto il giudice ha ravvisato il pericolo di fuga dell’indagato le esigenze e di reiterazione del reato. Per lui, l’accusa è di omicidio pluriaggravato. Dall’autopsia di Vanessa è emerso che a ucciderla sono state 8 coltellate. Due dei fendenti hanno lesionato entrambi i polmoni mentre una coltellata ha trapassato da parte a parte il cuore, uccidendola all’istante. L’assassino avrebbe addirittura girato l’asse della mano che impugnava l’arma, per essere certo che il colpo fosse letale.