Il verdetto della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega ha ovviamente causato un terremoto nei vari campionati continentali, tra contrari, al momento più numerosi, favorevoli e chi invece resta alla finestra per capire cosa accadrà, preferendo pertanto non scoprire ancora le proprie carte. La stessa situazione che, più in piccolo, sta avvenendo nel campionato italiano di Serie A: al momento la maggioranza delle società fa fronte comune, esprimendo la propria contrarietà al progetto Superlega, con qualche rara eccezione.
Le big contrarie
A guidare il fronte dei contrari l’Inter, la quale, a onor del vero, era stata una delle prime squadre ad aderire al piano iniziale, salvo poi fare retrofront e tornare sui propri passi. Il no della società nerazzurra è arrivato tramite un comunicato ufficiale nel quale essa “ribadisce la propria convinzione che il futuro del calcio europeo possa essere garantito solamente dalla collaborazione tra i club all’interno dell’Eca e in partnership con Uefa e Fifa”. “Come società, rimaniamo fortemente ancorati ai valori che caratterizzano il modello sportivo europeo e ci impegniamo a lavorare insieme a tutte le altre squadre raccolte in associazione dall’Eca per sostenere questi valori”, prosegue la nota.
Un concetto ribadito anche dalla Roma, che spiega di non voler appoggiare“in nessun modo alcun progetto che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo”. “La Roma crede che il futuro e il benessere del calcio europeo possano essere assicurati solo con il lavoro congiunto dei club attraverso l’Eca, in stretta collaborazione e in partnership con Uefa e Fifa”, conclude il comunicato.
Chi sono i prudenti
Più cauta la posizione della Lazio: pur sottolineando il fatto che sia necessario“porre la centralità sui campionati nazionali”, la società biancoceleste attende di capire quali potrebbero essere i risvolti giuridici del caso per poter effettuare delle considerazioni più precise.
Al momento alla Juventus, finita in passato nella bufera propria a causa dell'”affaire” Superlega, le bocche restano cucite, mentre il Milan prende tempo senza schierarsi dall’una o dall’altra parte: “Ho letto un comunicato stampa di venti righe che non è una base sufficiente per esprimere delle opinioni definitive”, dichiara il presidente Paolo Scaroni, “prima serve un confronto con tutti con tutti gli organi, a cominciare dalla Lega”.
No secco di medie e piccole società
Proprio il vicepresidente della Lega, il patron dell’Atalanta Luca Percassi, sbarra la porta al progetto Superlega. La Dea esprime le propria contrarietà tramite un comunicato stampa: “La società conferma la propria linea che è da sempre quella della valorizzazione dei campionati nazionali, della meritocrazia sportiva, della salvaguardia delle passioni popolari e del rispetto delle istituzioni sportive nazionali e internazionali”.
Adriano Galliani e il Monza stanno con l’Uefa: “Noi facciamo parte di questo sistema e nessuno pensa di uscirne”, spiega l’amministratore delegato. “Se mai un giorno il Monza arriverà a giocare in Europa, un mio desiderio da monzese, lo farà in una competizione organizzata dall’Uefa”, puntualizza.
No secco anche da parte di Udinese e Genoa. La famiglia Pozzo sottolinea l’imprescindibilità del merito sportivo, ribadendo il fatto che il futuro del calcio europeo debba passare attraverso il lavoro e la cooperazione dei club e le istituzioni del calcio. La società rossoblu boccia senza se e senza ma il progetto Superlega: “Come club, rimaniamo impegnati al 100% a lavorare attraverso l’Eca a fianco degli altri club per sostenere i valori che definiscono il calcio europeo. Questo sarà possibile solo attraverso la forte partnership che l’Eca ha con la Uefa”.
La mosca bianca
L’unica eccezione, almeno per il momento, è rappresentata dal Napoli di De Laurentiis, che vede nella Superlega una grande opportunità di guadagno. Già nel 2013 il patron della società partenopea si era detto favorevole alla creazione di un torneo alternativo con criteri meritocratici. Il club avrebbe quindi accolto con favore la sentenza della Corte di Giustizia europea.
La posizione delle istituzioni
Sentenza che ha fatto serrare i ranghi della Lega di Serie A. Dopo la riunione del consiglio, infatti, è arrivato un comunicato con la posizione ufficiale dei vertici del calcio italiano.“In merito alla cosiddetta vicenda Superlega, in attesa di approfondire la portata e gli effetti giuridici della decisione pubblicata oggi dalla Corte di Giustizia UE, la Lega Serie A ribadisce la centralità del campionato nazionale e dei suoi tifosi e auspica che i successivi sviluppi vedano un pieno coinvolgimento delle Leghe e dei Club”, si legge nella nota.
Il rischio concreto, quindi, è che il campionato di calcio nazionale finisca in secondo piano, diventando una competizione di minor interesse per le big della Serie A. La stessa Figc dichiara di“voler agire a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali. La Superlega non è un progetto compatibile e la federazione agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano”.