Dal taglio del cuneo alle pensioni: primo ok del Senato alla manovra

Dal taglio del cuneo alle pensioni: primo ok del Senato alla manovra

Come da timing predefinito dal governo, la manovra finanziaria supera la prima delle due tappe parlamentari: il Senato, infatti, ha approvato la fiducia sul maxi-emendamento della legge di bilancio con 112 sì, 76 contrari e 3 astenuti. Adesso il testo può essere instradato nelle Commissioni competenti alla Camera dei Deputati dove verrà affrontato subito dopo Natale per concludere l’iter entro il 29 dicembre. Dopo il varo in Consiglio dei ministri dello scorso 17 ottobre, ora manca quindi solamente il passaggio a Montecitorio per il via libero definitivo che eviterà lo scatto dell’esercizio provvisorio, che sarebbe scattato il 1° gennaio.

La legge di bilancio, che ha risentito anche della trattativa appena conclusa sul rinnovo del patto di stabilità in Europa vale circa 24 miliardi, che salgono a 28 con l’aggiunta dei primi decreti attuativi della delega fiscale, viene finanziata con un extra deficit da 15,7 miliardi combinata con il rincaro delle accese sui tabacchi e una spending review sui ministeri e nei trasferimenti agli enti locali. Per i prossimi anni il testo delinea anche lo scenario di una possibile razionalizzazione delle partecipazioni statali da cui incassare fino a 20 miliardi. Se le opposizioni affermano che si tratta di una finanziaria senza visione che guarda più alla scadenza elettorale delle europee del prossimo giugno che alle priorità del Paese, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ribadisce nuovamente che il testo figlio di un approccio “prudente e responsabile“, che punta sulla crescita pur dovendo fare i conti con risorse limitate, condizionato dal contesto economico internazionale.

Riduzione cuneo fiscale

Uno tra i più importanti provvedimenti adottati viene confermato per il 2024: si tratta del taglio del cuneo fiscale di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino 35mila euro e di 7 punti per chi ha redditi fino a 25mila euro. Il taglio viene riconosciuto “senza effetti sul rateo di tredicesima“. Per il 2023 invece la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo fiscale gode di una decontribuzione di 2 o 3 punti percentuali, a seconda del reddito. Il taglio del cuneo fiscale è finanziato in deficit, il che significa che per un’ulteriore estensione della misura dopo il 2024 sarà necessario trovare nuove coperture.

Pensioni di vecchiaia non toccate

L’esecutivo ha corretto la stretta sulle pensioni (fino a un massimo del 25% della fetta retributiva) per il personale sanitario, degli enti locali, degli ufficiali giudiziari e dei maestri. Sono salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non sono toccate le pensioni di vecchiaia, mentre restano penalizzate quelle anticipate. Medici e infermieri potranno godere di un ulteriore ammorbidimento prolungando la loro permanenza in servizio una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata: per ogni mese in più di lavoro il taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva si ridurrà di un trentaseiesimo. I sanitari potranno inoltre rimanere in ospedale anche dopo il raggiungimento dei 40 anni di servizio fino al limite di 70 anni di età . Per compensare l’impatto sui conti pubblici, per tutte le categorie saranno dilatate le finestre d’uscita: a 3 mesi nel 2024, a 4 mesi nel 2025, a 5 mesi nel 2026, a 7 mesi nel 2027 fino a 9 mesi a partire dal 2028.

Stretta su quelle anticipate

Salvaguardati i trattamenti di vecchiaia, arrivano penalizzazioni e ritocchi ai requisiti per quasi tutti gli altri canali, con un accesso più arduo nel 2024 a quelli d’uscita anticipata. Anche nel 2024 potrà dunque essere utilizzata l’uscita anticipata con quota 103 (almeno 62 anni di età e 41 di versamenti) ma, rispetto all’anno precedente, ci saranno alcune limitazioni: dal ricalcolo contributivo dell’assegno, con un sistema che non sarà più “misto”, al tetto all’assegno fino a quando non sarà raggiunto la soglia di vecchiaia dei 67 anni.

Bonus asili nido

La manovra prevede, per una specifica fattispecie, un incremento del buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici e privati, e per forme di supporto domiciliare per bambini aventi meno di tre anni di età e affetti da gravi patologie croniche. L’aumento riguarda i nuclei familiari in relazione a un figlio (o a più figli), nato dopo il 1° gennaio 2024, a condizione che nel nucleo sia presente almeno un altro figlio, di età inferiore a dieci anni, e che il medesimo nucleo abbia un valore di ISEE non superiore a 40mila euro. La misura dell’incremento (che è definita in forma di elevamento a 2.100 euro annui di un precedente incremento) è pari a 600 euro annui per i nuclei familiari con un valore di ISEE non superiore a 25.000 euro e a 1.100 euro annui per i nuclei familiari con un valore di Isee superiore a 25.ila euro e pari o inferiore a 40mila euro, con una conseguente misura complessiva del buono pari a 3.600 annui.

Mutui prima casa

La manovra economica interviene sulla disciplina del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, prorogando al 31 dicembre 2024 (dal 31 dicembre 2023) la possibilità di usufruire della garanzia massima dell’80%, a valere sul Fondo medesimo, sulla quota capitale dei mutui destinati alle categorie prioritarie, aventi specifici requisiti di reddito ed età. Sono assegnati al Fondo di garanzia ulteriori 282 milioni per il 2024.

Cedolare secca per affitti brevi

Sempre rimanendo all’ambito della casa, arriva una cedolare secca più cara per gli affitti brevi ma solo se gli immobili sono più di due. In particolare, se è concesso in locazione breve un solo immobile, l’aliquota è pari al 21%; se sono concessi in locazione breve più immobili, su uno (a scelta del contribuente) si applica l’aliquota del 21% mentre sugli altri si applica il 26%. Se le unità concesse in locazione breve sono più di quattro l’attività si intende svolta in forma imprenditoriale e, quindi, nessuna cedolare secca può essere applicata.

Sostegno agli acquisti di prima necessità

Sono previsti distinti rifinanziamenti, per il 2024, relativi: al Fondo destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, di carburanti ed abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico (+ 600 milioni di euro; si tratta del fondo che finanzia la cosiddetta “Social card”, ora carta “Dedicata a te”); all’autorizzazione di spesa, rifinanziata anche per il 2024 con 2.231.000 euro, a valere sulle risorse del Fondo, per consentire al MASAF di continuare ad avvalersi della stipula di convenzioni con concessionari di servizi pubblici ai fini dell’erogazione dei contributi; al Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti (+ 50 milioni). Nel primo caso, si tratta del rifinanziamento per il prossimo anno.

Contributi a carico dei dipendenti pubblici

Viene poi reintrodotto per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 un esonero sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici, già previsto per gli anni 2022 e 2023. Questo esonero è pari al 6% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro e al 7% se la medesima retribuzione non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.

Pubblico impiego

Aumentano, per il triennio 2022-2024, di 3 miliardi di euro di euro per il 2024 e di 5 miliardi di euro annui dal 2025 gli oneri a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione collettiva nazionale del pubblico impiego e per i miglioramenti economici per il personale statale in regime di diritto pubblico.

Imposta sostitutiva dipendenti privati

È inoltre estesa ai premi e alle somme erogati nel 2024 la riduzione transitoria da 10 a 5 punti percentuali, già prevista per le corrispondenti erogazioni nel 2023, dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, che riguardano alcuni emolumenti retributivi dei lavoratori dipendenti privati (premi di risultato e forme di partecipazione agli utili d’impresa).

Bonus sociale elettrico

Vengono stanziati 200 milioni di euro per il riconoscimento nel primo trimestre 2024 di un contributo straordinario ai clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico, analogo a quello già previsto dal dl 34/2023 per il quarto trimestre 2023. Questo contributo è, dunque, corrisposto in misura crescente con il numero di componenti del nucleo familiare.

Ponte sullo Stretto

Per quanto riguarda il collegamento tra Messina e Villa San Giovanni, la legge di Bilancio prevede un investimento da 11,6 miliardi spalmato tra il 2024 e il 2032 con erogazione a salire nel corso degli anni. Durante l’iter parlamentare la composizione del budget è stata rimodulata: 9,3 miliardi saranno a carico del bilancio dello Stato, mentre il resto delle risorse arriveranno dal fondo di coesione e dalle Regioni Sicilia e Calabria.

Fringe benefits

Viene prevista, limitatamente al periodo d’imposta 2024, una disciplina più favorevole in materia di esclusione dal computo del reddito imponibile del lavoratore dipendente per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore medesimo (fringe benefits). Il regime transitorio più favorevole consiste nell’elevamento del limite di esenzione da 258,23 euro (per ciascun periodo d’imposta) a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti; nell’inclusione nel regime di esenzione (nell’ambito del medesimo unico limite) delle somme erogate o rimborsate al medesimo dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale e delle spese per il contratto di locazione della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Leave a comment

Your email address will not be published.