Cpr, il consulente che firmò la perizia lavora con le associazioni “No lager”

Un viaggio tra i minori soli dove studiano e lavorano

La procura ha posto sotto sequestro il Cpr di via Corelli a Milano per i «disservizi» all’interno del centro di permanenza e rimpatrio. La relazione finale che ha portato alla decisione è stata stilata e firmata dal consulente, esperto di medicina penitenziaria, Nicola Cocco. Nell’albo della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri risultano solamente due professionisti con questo nome e uno è un medico infettivologo esperto in medicina delle migrazioni e penitenziaria.

Risulta impegnato con le associazioni che chiedono la chiusura di tutti i Cpr. Il 22 maggio 2022, ha preso parte all’ispezione a sorpresa all’interno del Cpr di Milano con una delegazione formata dagli ex senatori del M5s Gregorio De Falco e Simona Nocerino e dall’avvocata e interprete collegate alla rete «Mai più lager – No ai Cpr» e allo sportello legale del Naga Odv che professa la «libera circolazione» e il rifiuto di «qualsiasi forma di detenzione speciale, diretta o indiretta correlata alla condizione di immigrato senza documento di soggiorno».

Il suo rapporto è inserito nel report dell’associazione Naga, «Delle pene senza delitti. Istantanee dal Cpr di Milano – Un anno dopo». In alcuni testi rinvenuti online e pubblicati nel 2009, Cocco critica i «decreti sicurezza» che «spacciando sicurezza a buon mercato per gli italiani brava gente (cioè quelli con la partita Iva e qualcosa da temere), si accanisce con burocratico cinismo contro le fasce più deboli e povere della nostra società». E critica quelli che «plaudono» al ddl Sicurezza, «che semplicemente non possono comprendere la gravità della situazione italiana, per pura e colpevole ignoranza». E, ancora testualmente, scrive: «Parlare con loro, ascoltare le loro ragioni. Gesù, che fatica». Nicola Cocco risulta essere anche tra i relatori dell’incontro «Delle pene senza delitti. Istantanee dal Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano – Un anno dopo» del 10 febbraio insieme a Teresa Florio e Nadia Bovino, attiviste della rete «Mai più Lager – No ai Cpr». Al centro dell’incontro, il report dell’ispezione al Cpr che «si propone di illustrare l’istituto dei Cpr attraverso una critica strutturale al sistema della detenzione amministrativa delle persone straniere private della libertà personale solo in quanto prive di permesso di soggiorno».

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