“Voglio fare una strage”: ecco chi ha sparato nell’Università di Praga

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La polizia di Praga ha diffuso le prime informazioni sull’identità dell’attentatore che ha aperto il fuoco nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Charles, situata nella città vecchia. Si tratterebbe di uno studente dell’ateneo, un 24enne di nazionalità ceca di nome David Kozak. Sui social sono trapelante anche due foto, che lo mostrano sul tetto della struttuare e armato di quello che sembra un fucile di precisione.

Stando a quando riferito dalle autorità, dopo la strage il giovane si sarebbe suicidato sparandosi alla gola. I poliziotti hanno ritrovato il corpo all’interno dell’istituto e gli altri studenti lo hanno identificato come un loro compagno. Pare, inoltre, che il desiderio di compiere questo massacro albergasse da tempo nella mente di Kozak. Su X sono trapelati alcune immagini del suo canale Telegram, in cui ha affermato di voler “fare uno ‘schoolshooting‘ e possibilmente suicidarmi” già il 10 dicembre.

Ho sempre voluto uccidere, credevo che in futuro sarei diventato un maniaco omicida“, ha scritto il 24enne, sottolineando di aver capito che una sparatoria in una struttura scolastica sarebbe stato “un metodo più efficiente per compiere un omicidio di massa rispetto a diventare un serial killer” grazie a Ilyaz Galyaviev, il 19enne che nel 2021 ha ucciso 9 persone nel Ginnasio n° 175 di Kazan, in Russia. David ha menzionato anche Alina Afanaskina, la giovane di 14 anni che il 7 dicembre ha assassinato due studenti in una scuola di Bryansk, sempre nella Federazione. “Alina mi ha aiutato così tanto. Ho aspettato e l’ho sognata. È stato come se fosse arrivata in mio soccorso dal paradiso“, si legge su Telegram. Queste dichiarazioni hanno permesso alla polizia di confermare che l’azione di Kozak fosse premeditata. Le autorità, inoltre, hanno riferito di aver trovato morto il padre 55enne dell’attentatore a Hostoun, un villaggio della Boemia orientale dove abitava anche il giovane, e che il 24enne era in possesso di diverse pistrole e di regolare porto d’armi.

L’attentato si è verificato questo pomeriggio. Studenti presenti nell’ateneo in quei momenti di terrore hanno raccontato di aver seguito le indicazioni diffuse via mail dalla facoltà di Filosofia, che ha indicato ai ragazzi come muoversi e dove barricarsi. “Ci siamo chiusi in biblioteca e ci siamo nascosti sotto il tavolo. Siamo rimasti tutti zitti e abbiamo scritto alle nostre famiglie, alla polizia“, ha detto uno dei giovani. “Ero in biblioteca al momento della sparatoria, ci hanno mandato nel retro della sala computer dove non ci sono finestre. Ora si è sparsa la voce che l’uomo armato è morto. Tutti chiamiamo e rispondiamo a parenti e amici che stiamo bene“, ha spiegato un’altra studentessa, Děda Mrázek. Il bilancio della furia omicida di David Kozak, per il momento, è di 15 morti e 24 feriti.

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