Il video del ritrovamento del corpo di Liliana Resinovich fa emergere alcuni dettagli in base ai quali le primissime indagini potrebbero essere partite con il piede sbagliato. Già la settimana scorsa “Chi l’ha visto?” ha mostrato questo filmato realizzato nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste dagli inquirenti il 5 gennaio 2022, a tre settimane dalla scomparsa della donna: le persone presenti nel video indossano i guanti, ma non cuffie o altri indumenti protettivi. Ma non sarebbe il solo problema.
“Il sopralluogo – ha spiegato in un’intervista alla trasmissione Vittorio Fineschi, direttore dell’Uoc medicina legale dell’Università La Sapienza – è un atto fondamentale, che ha delle procedure, una prassi e soprattutto una scalarità, cioè si arriva sul luogo, si delimita il luogo di interesse, si fa in modo da osservare non solo il corpo, eventualmente, ritrovato, ma anche ciò che lo circonda, si fa una descrizione dettagliata degli eventi, si suole dire ‘si congela e fotografa la scena’. Tutto questo non è stato fatto”.
Quel ritrovamento sarebbe stato infatti esposto a contaminazione e inoltre è stato, in quella sede, tagliato il cordino intorno al collo che avrebbe potuto rappresentare la causa presunta di morte. È stata inoltre maneggiata la testa, nota Fineschi, cosa che “ha vinto la rigidità cadaverica del collo”, che viene descritta come “particolare” rispetto ad altre parti del corpo. “Quell’accertamento non ha seguito la prassi, la metodologia medico-legale. In quella sede si sono persi tanti elementi che potevano chiarire il caso” ha chiosato Fineschi.
Il professore ha notato come la mancanza del rilievo della temperatura rettale in loco sia stato un “errore da penna blu”, che avrebbe compromesso la possibilità di stabilire l’epoca della morte, tanto più che la Tac è stata effettuata a 3 giorni dal ritrovamento. Fineschi ha illustrato come la temperatura presa nell’immediatezza sia seguita da un altro rilievo dopo lo spostamento di un corpo in obitorio: le differenze o la stabilità della temperatura rappresentano il modo per stabilire appunto una forbice temporale.
Presente in studio il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, con il suo avvocato Nicodemo Gentile. Già nella scorsa puntata la famiglia si era concentrata sul fatto che nel video si fa riferimento all’orologio rosa indossato dalla donna – ma, come è emerso successivamente, al polso “sbagliato”, ovvero da un lato in cui lei non lo indossava. Non solo: nessuno dei famigliari aveva descritto agli inquirenti come Liliana fosse vestita e la famiglia riporta che la congiunta indossasse l’accessorio solo in estate. Le speranze dei parenti sono di giungere alla verità su ciò che è accaduto a Lilly: nella prima indagine era stata chiesta l’archiviazione per suicidio.