“So chi ha dato gli ordini”. Spunta il supertestimone dei crimini russi in Ucraina

"So chi ha dato gli ordini". Spunta il supertestimone dei crimini russi in Ucraina

Potrebbe essersi accesa una luce inaspettata sui crimini di guerra russi in Ucraina. Lunedì 18 dicembre è atterrato in Olanda Igor Salikov, un uomo che ha dichiarato di essere un ex colonnello dei servizi segreti militari della Federazione (Gru), di aver lavorato come istruttore per la Wagner e di essere uno dei comandanti della compagnia militare privata Redut. Il militare ha espresso l’intenzione di fornire alla Corte penale internazionale dell’Aia prove concrete sulle atrocità commesse dall’esercito di Mosca nel Paese invaso.

Il notiziario olandese EenVandaag ha riferito che Salikov è arrivato in aereo, ma non è ancora noto se abbia fatto richiesta d’asilo. Collegato in video durante la trasmissione, il russo ha raccontato di essere stato in Ucraina orientale nel 2014 e nel 2022. “So da dove sono arrivati gli ordini”, ha dichiarato, sottolineando di aver assistito ad operazioni false flag in Donbass, torture ed esecuzioni ai danni di civili e al rapimento di minori ucraini “trasportati oltre il confine con la Bielorussia“. Le sue affermazioni non hanno potuto essere verificate in modo indipendente.

Nel marzo del 2023, la Corte dell’Aia ha emesso un mandato di arresto internazionale per il presidente Vladimir Putin, ritenuto responsabile del rapimento di bambini ucraini. Informazioni sulla sua catena di comando potrebbero essere cruciali per le indagini e per imabstire altre accuse contro alti ufficiali di Mosca coinvolti nel conflitto. In un comunicato, il tribunale ha confermato di aver ricevuto una lettera da Salikov, ma “in linea con la riservatezza delle sue attività, l’ufficio non è in grado di fornire ulteriori informazioni in merito alle indagini in corso. In particolare, l’ufficio non è in grado di confermare o smentire se una persona sia impegnata come potenziale testimone o in qualsiasi altra veste”.

Il potenziale supertestimone ha anche affermato di essere in possesso di informazioni riguardo all’abbattimento del volo Mh17 della Malaysia Airlines, avvenuto nel 2014. L’aereo è stato colpito mentre sorvolava i cieli dell’Ucraina orientale da un sistema antiaereo russo Buk Telar e nell’incidente sono morte 298 persone tra membri dell’equipaggio e passeggeri. Nel novembre del 2022, un tribunale olandese ha condannato due russi e un ribelle ucraino pro-Mosca per il loro ruolo nella strage. Alcuni mesi dopo, il team investigativo internazionale incaricato di far luce sulla vicenda ha dichiarato di aver trovato “indizi solidi” del fatto che Putin avesse autorizzato la consegna di armi antiaeree pesanti ai separatisti responsabili della distruzione dell’aereo civile, ma essi non si sono rivelati sufficienti ad incriminare il leader del Cremlino.

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