Una guida per i bambini trans da custodire nelle scuole inglesi: questa la novità firmata direttamente dal governo britannico. Martedì è stato pubblicato un vademecum sull’identità transgender per fare chiarezza all’interno degli istituti di fronte all’aumento “significativo” di bimbi che mettono in discussione il loro genere. I giovanissimi studenti potranno effettuare la “transizione sociale” in base a una serie di linee guida destinate ad innescare un dibattito rovente.
“Negli ultimi anni, abbiamo visto un aumento significativo del numero di bambini che mettono in discussione i loro sentimenti di essere un ragazzo o una ragazza”, uno dei passaggi contenuti all’interno della guida, firmato direttamente dal ministero dell’Istruzione. Per questo motivo, si legge ancora, scuole e università devono affrontare la “questione estremamente delicata e complessa”: il bignamino si pone dunque l’obiettivo di fare chiarezza e di rassicurare i genitori.
Tra le varie raccomandazioni contenute nella guida, quella di non prendere decisioni senza il coinvolgimento dei genitori sulla“transizione sociale” richiesta da un bambino. Per transizione sociale si intende il processo attraverso il quale le persone – in questo caso dei bimbi – modificano nomi, pronomi, vestiti o utilizzano attrezzature diverse da quelle biologicamente destinate a loro, basti pensare ai bagni. E ancora viene evidenziato che non vi è “alcun obbligo” per le scuole di “consentire a un bambino di fare una transizione sociale”.
Solo una volta consultati i genitori dei bambini, sarà possibile permettere il cambio di nome. Le scuole dovranno accettare modifiche“solo se sono certi che i benefici per il bambino superano le conseguenze per la scuola”. Il vademecum sul punto precisa che il via libera sarà concesso rarissime volte. E ancora: “Tutti i bambini dovrebbero usare i servizi igienici, le docce e gli spogliatoi riservati al loro sesso biologico, a meno che non li mettano a disagio”.
Secondo quanto riportato dal Guardian, alcuni ministri hanno provato a vietare del tutto la “transizione sociale” all’interno delle scuole, ipotesi poi scartata per i possibili conflitti con le norme su uguaglianza e discriminazione. Ricordiamo che il primo ministro Rishi Sunak aveva annunciato la pubblicazione delle linee guida entro la fine del semestre estivo, ma le divisioni all’interno del suo governo hanno ritardato l’arrivo della fumata bianca. Non mancano le proteste dei dirigenti scolastici per le lacune del documento: il dibattito è destinato a proseguire.