È arrivata la risposta degli Stati Uniti all’ultimo lancio missilistico della Corea del Nord. Washington ha fatto volare un bombardiere a lungo raggio nell’ambito di esercitazioni congiunte con la Corea del Sud e il Giappone, al largo dell’isola meridionale sudcoroeana di Jeju. Quella degli Usa è stata una chiara dimostrazione di forza nei confronti di Pyongyang, che è concretizzata solo pochi giorni dopo che Kim Jong Un ha effettuato il suo primo test di missili balistici intercontinentali da cinque mesi a questa parte.
La mossa degli Usa
Secondo quanto dichiarato dallo Stato Maggiore della Corea del Sud in un comunicato, l’addestramento con Tokyo e Washington ha lo scopo di rafforzare la risposta congiunta dei Paesi contro le minacce nucleari nordcoreane. Ma l’aspetto più interessante è che l’esercitazione ha coinvolto un bombardiere B-1B insieme a jet da combattimento sudcoreani e giapponesi. Con il sorvolo del B-1B – un velivolo in grado di trasportare un grosso carico di armi convenzionali – si tratta della 13esima volta che un bombardiere statunitense viene temporaneamente schierato vicino e sopra la penisola coreana quest’anno.
L’agenzia sudcoreana Yonhap ha scritto che aerei da combattimento sudcoreani F-15K, statunitensi F-16 e giapponesi F-2 hanno scortato due bombardieri B-1B in un volo in formazione. “Questa esercitazione è stata pianificata per rafforzare le capacità dei tre Paesi di rispondere alle minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord, compreso il lancio di un missile balistico intercontinentale a combustibile solido, e per dimostrare la forte determinazione per una risposta congiunta“, ha fatto sapere i Capi di stato maggiore congiunti (Jcs).
Tensioni coreane
Ricordiamo che lo scorso 18 dicembre la Corea del Nord ha lanciato in mare un missile balistico intercontinentale Hwasong-18 in un’esercitazione che, a detta di Pyongyang, voleva essere un avvertimento per le iniziative di confronto degli Stati Uniti e della Corea del Sud. Washington, Seoul e Tokyo hanno definito il lancio una provocazione, sottolineando che ha violato diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vietano qualsiasi attività balistica da parte del Nord.
L’esercitazione aerea trilaterale sopra citata è stata l’ultima nel suo genere da quando i tre Paesi hanno tenuto la prima manovra autonoma in assoluto, ad ottobre, coinvolgendo un bombardiere statunitense B-52H sulle acque a sud della penisola coreana. Gli stessi governi, il 19 dicembre, hanno attivato un sistema per condividere i dati di allarme missilistico nordcoreano in tempo reale, oltre ad aver approvato un piano pluriennale per esercitazioni militari trilaterali.
La Corea del Nord, intanto, ha confermato di aver effettuato una “esercitazione di lancio” di un missile balistico intercontinentale (Icbm) Hwasong-18, aggiungendo che il leader Kim Jong Un ha assistito personalmente al lancio. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency, il missile lanciato ieri ha raggiunto un’altitudine massima di 6.518,2 chilometri e ha percorso una distanza di 1.002,3 chilometri nell’arco di 73 minuti, prima di inabissarsi nel Mare del Giappone. L’agenzia ha affermato che il collaudo non ha causato rischi per la sicurezza dei Paesi vicini.