Mancano meno di due giorni all’ora x, quella del solstizio d’inverno 2023 che cadrà venerdì 22 dicembre alle ore 4.27: sarà quella la giornata più corta dell’anno con le ore di buio di poco inferiori alle 16 ore mentre le ore di luce solare dureranno soltanto otto ore e 46 minuti. Non ce ne accorgiamo subito ma soltanto dopo un paio di mesi ma già dal 23 dicembre le giornate torneranno ad allungarsi fino al solstizio d’estate che nel 2024 cadrà il 20 giugno alle ore 20.50.
Cos’è il solstizio d’inverno
Innanzitutto, la parola solstizio è di derivazione latina (solstitium) e comprende la parola sol che significa “sole”, e stitium, “fermo”. L’evento astronomico avviene quando il Sole, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto alla sua eclittica, illumina tutto l’emisfero Nord per il minor numero di ore di luce con la “notte polare” nell’area più a nord. Al contrario, nell’emisfero Sud si raggiunge il picco della luminosità con le ore di luce maggiori di tutto l’anno. È bene ricordare che non è il Sole a trovarsi nel punto più lontano dalla Terra, anzi, ma le scarse ore di luce sono dovute soltanto all’inclinazione dei raggi solari.
Perché ogni anno cambia il solstizio
Ma perché ogni anno questa data, e l’orario, subiscono variazioni? La motivazione risiede nel tempo che impiega la Terra a completare la sua orbita attorno al Sole che non è esattamente di 365 giorni ma vanno aggiunti 5 ore, 48 minuti e 45 secondi mentre il calendario gregoriano che noi utilizziamo arrotonda la cifra per difetto. Ecco perché ogni anno questa data subisce delle variazioni ed ecco perché ogni quattro anni si aggiunge il 29 febbraio (anno bisestile) che serve a riequilibrare le ore in eccesso non conteggiate in precedenza.
Le celebrazioni nel mondo
Sono svariate decine le culture e le religioni che in passato hanno associato il solstizio invernale, nonostante manchino ancora alcuni mesi alla primavera, come una rinascita dal gelo invernale e al rifiorire della Natura grazie anche alle giornate che tornano gradualmente ad allungarsi. Uno dei luoghi più famosi al mondo dove si celebra il solstizio d’inverno è Stonehenge, il complesso neolitico in Inghilterra dove avviene “un allineamento astronomico al Sole che fa riferimento all’alba del solstizio d’estate e al tramonto del solstizio d’inverno, spiegando un interesse simbolico passato legato alle connessioni tra quest’ultimo e l’aldilà nelle società neolitiche”, spiegano gli esperti di Geomagazine.
Sono numerose anche le celebrazioni in tanti altri Paesi del mondo: in Irlanda, nel complesso preistorico di Newgrange, si vede un suggestivo passaggio del Sole durante il solstizio invernale. In Cina, a Dongzhi, c’è una tre giorni di celebrazioni (21-23 dicembre) per celebrare il raccolto dei campi e il cambio di stagione mentre in Giappone simboleggia equilibrio ed armonia di vita e il passaggio a giornate più lunghe e via via più temperare (perché ci si avvicina alla bella stagione). Tra gli altri, citiamo anche il lancio delle lanterne di Vancouver, in Canada, con sfilate notturne in tutta la città e suggestivi spettacoli di fuoco.