Un programma da 150 milioni di euro: è questo il fulcro dell’intesa raggiunta dall’Unione europea e dalla Tunisia. Si tratta di un’importante novità che consentirà al governo tunisino di poter contare sul sostegno agli sforzi messi in campo volti alla ripresa dell’economia; un obiettivo a cui si potrà arrivare in particolar modo grazie al miglioramento della gestione delle finanze pubbliche, del clima imprenditoriale e degli investimenti. L’Ue e Tunisi hanno ribadito ancora una volta di poter vantare su una convergenza di assoluto rilievo: remare dalla stessa parte, affrontando le sfide comuni “in uno spirito di solidarietà, rispetto reciproco e partenariato paritario“.
Il programma da 150 milioni di euro rappresenta un sostegno finanziario europeo che, viene spiegato, fa parte del Memorandum d’intesa per un partenariato strategico e globale (MoU) che risale al 16 luglio 2023: nel testo erano stati messi nero su bianco cinque assi principali, dalla stabilità macroeconomica alla migrazione e mobilità passando per economia e commercio, transizione energetica verde e riavvicinamento tra i popoli. Il programma in questione, che rientra nel primo pilastro del protocollo d’intesa, sarà attuato ricorrendo al sostegno al bilancio.
Nei fatti si sta parlando di un trasferimento finanziario diretto dall’Unione europea al Tesoro pubblico della Tunisia: in tal modo il governo tunisino verrà supportato nel proprio operato al fine di raggiungere una crescita economica stabile e inclusiva a beneficio dei suoi cittadini. “L’Ue e la Tunisia restano determinate a collaborare per l’attuazione simultanea dei cinque pilastri del memorandum d’intesa“, afferma la Commissione europea.
A luglio si era tenuto l’incontro tra Giorgia Meloni (presidente del Consiglio italiano), Ursula von der Leyen (presidente della Commissione europea), Mark Rutte (primo ministro del Regno dei Paesi Bassi) e Kais Saied (presidente della Repubblica Tunisina). Al palazzo presidenziale tunisino di Cartagine era stato firmato il Memorandum d’intesa, definito come un vero e proprio partenariato-modello, a cui si è arrivati al termine di un lavoro diplomatico tutt’altro che facile e scontato. Un punto di partenza a cui dovranno seguire provvedimenti concreti per mettere a terra gli obiettivi stabiliti. Fin da subito la Commissione europea si era adoperata per valutare la possibilità di fornire assistenza macrofinanziaria non appena sarebbe stato trovato l’accordo necessario. Tra i punti del memorandum non va dimenticata la lotta alla migrazione irregolare che allo stesso tempo prevede il netto contrasto alle reti criminali di trafficanti di migranti e di esseri umani.