A partire dal 2024 ci sarà nel Mediterraneo una nuova nave Ong. Anzi, si tratta di un motoscafo veloce che, a differenza delle stragrande maggioranza delle imbarcazioni della flotta civile, batterà bandiera italiana. Si chiama «Maldusa» e fa capo a quella che sui social si definisce come «associazione culturale», che porta lo stesso nome. L’annuncio è stato dato sui social da «United4Rescue», un’organizzazione con sede in Germania, piuttosto nota a livello europeo, che lavora in forma di alleanza e alla quale aderiscono gran parte delle Ong tedesche che operano nel Mediterraneo. Da ora anche Maldusa opererà sotto la sua ala protettrice.
Col comunicato, infatti, si rende noto che «United4Rescue» ha «reso possibile l’acquisto grazie a tantissime, tantissime donazioni individuali». Quindi, riassumendo e semplificando, il motoscafo è stato acquistato dall’organizzazione tedesca per l’associazione culturale italiana, in modo tale da avere nel Mediterraneo un’imbarcazione battente bandiera nel nostro Paese, che ha maggior facilità a ottenere un porto in Italia essendo a tutti gli effetti una sua estensione territoriale. Un modo per aggirare parte del decreto Piantedosi e per sfidare ancora il governo sul terreno dei migranti. L’associazione è nata una manciata di anni fa per «facilitare la libertà di movimento». Hanno creato due «stazioni», una a Palermo e una Lampedusa ed è proprio sulla piccola isola al largo delle coste siciliane che il motoscafo è ormeggiato da diversi giorni.
L’intervento di «United4Rescue» in questa operazione risale al 2022, come si legge nel loro sito ufficiale, dove si riferisce di uno stanziamento da 125mila euro per un’imbarcazione da impiegare per le «operazioni di ricerca e soccorso», un motoscafo «da varare direttamente da Lampedusa». L’organizzazione che ha permesso l’acquisto di questa barca sarebbe dovuta essere l’unica destinataria degli 8 milioni di euro destinati dal parlamento tedesco alle Ong del mare. «United4Rescue» avrebbe dovuto ricevere i soldi per poi spartirli tra le varie Ong che ne fanno parte ma tutto venne bloccato per un conflitto di interessi piuttosto evidente. Katrin Göring-Eckardt, vicepresidente del Bundestag, nonché esponente dei Verdi, che in Germania sono al governo e sono tra i più ferventi sostenitori delle frontiere aperte, è compagna di vita di Thies Gundlach, fondatore e presidente di «United4Rescue».
Per questa ragione è stato evitato il finanziamento diretto all’alleanza ma i fondi sono comunque arrivati a Ong che gravitano nella sua sfera. La mossa di finanziare l’acquisto di una barca veloce con bandiera italiana, che fa base a Lampedusa, è strategica per le Ong tedesche, anche perché «Maldusa» verrà impiegata solo in extremis per il recupero in mare dei migranti. Come asserisce la stessa «organizzazione culturale», la loro imbarcazione verrà usata per «facilitare» il passaggio dei migranti «di fronte ai tentativi delle autorità di ostacolarne l’arrivo» da parte delle autorità, quindi a segnalare la presenza alle navi Ong, contro «respingimenti illegali in Libia».