Fumata bianca, in Francia, per l’accordo sul controverso progetto di legge relativo all’immigrazione. Deputati e senatori francesi, riuniti nella Commissione mista paritaria, hanno infatti finalizzato una nuova bozza per salvare la suddetta riforma del governo. Il documento rivisto dovrebbe riuscire a convincere non solo i Repubblicani, rappresentanti della destra tradizionale, ma anche l’ultradestra del Rassemblement National, che ha già annunciato che voterà a favore del nuovo testo. L’esito delle discussioni hanno scatenato l’ira della Guache e la soddisfazione del RN, che ha votato a favore dopo una notte di negoziati.
Il progetto di legge francese sull’immigrazione
Una settimana dopo la clamorosa sconfitta subita dal governo all’Assemblea Nazionale, i 14 legislatori, sette deputati e sette senatori, che da lunedì stavano negoziando un nuovo disegno di legge, hanno raggiunto un consenso su una serie di modifiche che dovranno ora essere sottoposte a un nuovo voto nelle due camere del Parlamento francese.
Una delle principali fonti di tensione è stata l’assistenza sociale, dato che i conservatori chiedevano un netto inasprimento delle politiche attuali. Nella nuova bozza, i sussidi destinati alle famiglie o all’alloggio saranno condizionati al fatto che gli stranieri siano in Francia da almeno cinque anni, anziché da sei mesi come avviene attualmente. Se hanno un lavoro, il limite di tempo sarà ridotto a un periodo compreso tra i tre e i 30 mesi, a seconda della prestazione.
Inoltre, la bozza prevede misure di regolarizzazione per gli immigrati, soggetta alla discrezionalità dei prefetti, che potranno lavorare in settori con carenza di manodopera, oltre a requisiti più severi per il ricongiungimento familiare, il recupero del reato di soggiorno illegale, il divieto di ingresso dei minori nei centri di detenzione amministrativa e la revoca della cittadinanza per chi commette reati contro le forze di sicurezza.
Nell’occhio del ciclone
Il documento ha spaccato la politica francese. Il premier Elisabeth Borne ha insistito che si tratta di una riforma “necessaria“, mentre il ministro degli Interni, Gerald Darmanin, ritiene che, sebbene “non sia un testo perfetto“, rappresenti comunque un passo avanti “per proteggere i francesi“.
Il presidente dei Repubblicani, Eric Ciotti, ha ritenuto che “si tratta di una vera svolta” e ha rivendicato l’influenza del suo partito nei negoziati, dopo di che ha garantito il sostegno dei conservatori. Anche la presidente del gruppo di Rassemblement National, Marine Le Pen, ha confermato il proprio voto favorevole e ha parlato di “una vittoria ideologica” per il suo partito, mentre la sinistra ha annunciato che presenterà mozioni di rifiuto per cercare di fermare l’approvazione finale.
Diverse associazioni in sostegno ai migranti hanno denunciato l’accordo raggiunto nel Parlamento francese sul progetto di legge Immigrazione, considerato “il più regressivo da almeno 40 anni“. La bozza “è né più né meno che il progetto di legge più regressivo da almeno 40 anni per i diritti e le condizioni di vita delle persone straniere, incluso quelle presenti da tanto tempo in Francia“, hanno scritto in una nota una cinquantina di Ong, associazioni e sindacati, tra cui la Ligue des Droits de l’Homme, deplorando una legge dalla “xenofobia senza vergogna“.